Un sottile dolore, silenzioso e testardo
pervade lento lento ogni cellula.
Fluisce impetuoso tra le vene,
si annida nelle viscere,
contrae senza sosta ogni respiro.
Egli parla di te, di me, di noi
di come eravamo
di come saremo stati.
Ma noi non siamo più,
feriti nel profondo dell'anima,
graffiati brutalmente nello spirito
Incapaci di sognare
ci copriamo di buio
come zingari invisibili.
Lontana è ormai la nostra terra
l'orizzonte s’è dissolto,
vaghiamo sperduti senza meta.
Siamo come atomi spezzati
dalla forza ostinata del vento,
ignaro giustiziere di perfide ombre.
Filippo Minacapilli
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