E più ti guardo
e più diventi bella.
E sei fatta lieve
come un bacio dato sull’erba
la prima volta.
E più ti guardo
e più diventi bella.
E le stelle e le cose della Terra
si fondono e svaporano
in un alito di luna.
Momenti che vivono
d’attimi lucenti.
Giochi amari che cingono
il tuo viso rosso porporino.
Problemi d’oggi e di ieri.
Sconvolgimenti.
Pensare così di farti mia,
di cingerti, d’afferrarti,
diventa cosa assurda.
Fatalità.
Fatalità che io debba
di volta in volta
soffrire e amare
in giochi irripetibili.
E allora provo a sognarti.
Ma anche qui, tu, ombra evanescente,
appari e scompari,
come fanno le fate
nei sogni d’un bambino…
Piero Juvara
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