Le mani erano piccole
E operosa la loro frenesia
Sulle cose.
Odoravano di talco e legno,
Le formichine solerti.
E accarezzavano il Rosario
Come quando, bambino,
Mi prendevi la mano,
O la testa quando mi portavi a letto.
Su quelle stesse mani,
All'ultimo di carta, di piombo, di ghiaccio,
Ho intrecciato quei grani,
Incastrandoli tra i nodi che la vita
Incide come sulle cortecce o sui rami.
Ognuno a portarti il mio bene,
Per ognuno d'essi hai dissipato
Il male.
Sul cuscino dove posavi la testa
Mentre ti addormentavi abbandonata
Ricucio l'Ave rimasta sospesa.
E ricordo il bagno che mi facevi
Da bambino nella pila piena d'acqua,
Un battesimo che ripetevi con quelle mani.
Così
Su di me, uomo,
Le sento nell'acqua
quando mi passavi il sapone,
quando mi lavavi d'ogni peccato
Che, in hominis natura,
mi è rimasto ancora da fare.
Carmelo Modica
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