Perché tu mi oda
le mie parole
a volte si assottigliano
come le orme dei gabbiani sulle spiagge.
Collana, sonaglio ebbro
per le tue mani dolci come l'uva.
E le vedo lontane le mie parole.
Più che mie esse son tue.
Si arrampicano sul mio vecchio dolore come l'edera.
Si arrampicano così sulle pareti umide.
Sei tu la colpevole di questo gioco sanguinoso.
Esse fuggono dal mio rifugio oscuro.
Tu riempi tutto, tutto.
Prima di te popolarono la solitudine che occupi,
e sono abituate più di te alla mia tristezza.
Ora voglio che dicano ciò che voglio dirti.
Perché tu oda come voglio che m'oda.
Il vento dell'angoscia ancora le trascina.
Uragani di sogni a volte ancora le abbattono.
Senti altre voci nella mia voce addolorata.
Pianto di vecchie bocche, sangue di vecchie suppliche.
Amami, compagna. Non abbandonare. Seguimi.
Seguimi, compagna, in quest'onda di angoscia.
Ma vanno tingendosi del tuo amore le mie parole.
Tu occupi tutto, tutto.
Ne farò di tutte una collana infinita
per le tue mani bianche, dolci come l'uva.
Pablo Neruda
© Palermomania.it - Il portale di Palermo a 360°
Lascia un tuo commento
Questo articolo ha ricevuto
Ultim'ora by Adnkronos
La chat top secret e i piani del Pentagono, cosa dicono Vance e Hegseth
Pubblicata il 25-03-2025 alle ore 18:52
Inter e Milan, il nuovo stadio costerà più di un miliardo: come sarà
Pubblicata il 25-03-2025 alle ore 18:46
Omicidio Diabolik, Calderon condannato all’ergastolo: non c'è stato metodo mafioso
Pubblicata il 25-03-2025 alle ore 18:29
Papa in convalescenza, rinviata visita re Carlo e Camilla in Vaticano
Pubblicata il 25-03-2025 alle ore 18:25
Approfondimenti
Opinioni a confronto
Articoli più letti