Essere,
pura figlia della terra
Ed essere,
Sabbia granulosa nelle tue scarpe
Essere,
erba calpestata
Dalle marce di soldati.
Io piccolo seme,
soccombo,
per l’abbondanza di pietre
che mi soffocano.
E resto quì,
come muro eretto
a proteggere la fortezza
Resto,
tra campagne fiorite, e,
compongo,
bouquet di margherite.
Resto,
tra fresche acque di fiume
che impetuosamente corrono
ad abbracciare il mare.
E intanto scappo con le parole
E riempio zaini di sapere
Che rivendo
Per bere dalle tue mani
Che rivendo
per un piccolo esile domani.
Caterina Ignoto
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