Lei era là, per terra, il suo corpo inerme.
Ho capito subito che era già senz'anima!
Ho pianto istintivamente,
ho percorso la mia vita o forse la sua, non so,
consumata in un attimo.
Un momento diverso avrebbe potuto modificare il corso di un'esistenza:
una telefonata,
un imprevisto,
un vicino di casa che ti ferma per un saluto...
e la moto sarebbe andata nella sua crudele corsa
senza toccare quella giovane vita,
solitaria anche nella morte.
Il suo corpo era là:
scomposto, marmoreo ed infinitamente solo.
E' una riflessione nel dolore di chi non conoscerò mai,
ma che ha attraversato la mia vita,
nel passaggio di un'auto,
nella strada buia della sera.
Marina De Luca
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