Finlandese, di Tampere, nasce il 5 agosto del 1943. Efficacissimo, micidiale. Il pilota ufficialmente più veloce nelle 61 edizioni della Targa. Nel 1970 stabilisce il record assoluto sul Piccolo delle Madonie: 33’ 36’’ 0, alla media di km/h 128,571. Un tempone! Tanto da far pensare a un possibile malfunzionamento dei cronometri. Nessun guasto, era lui, quel giorno, a volare sul serio. 54^ edizione, 3 maggio 1970. La Ferrari torna in Sicilia dopo due anni di assenza, la Porsche si presenta agguerrita come sempre, con quattro macchine innovative, le 908/03. Fangio, le definisce biciclette con quattro ruote, a causa della eccezionale leggerezza: 360 cavalli a 8400 giri con soli 545 kg, la carrozzeria appena 12. Sono contraddistinte dai simboli delle carte da poker e affidate ad autentici assi. Fiori per Pedro Rodriguez-Leo Kinnunen, picche per Waldegaard-Attwood, quadri per Siffert-Redman, cuori per Elford-Herrmann. In più, le 908/2 di Laine-Van Lennep e di Larrousse-Lins.
A contrastare lo squadrone di Stoccarda, la Ferrari schiera i nostri Vaccarella-Giunti con la mostruosa ma pesante 512S di 5000 c.c. e un’altra, privata, della Scuderia Filipinetti per Muller-Parkes. Anche le Alfa Romeo non scherzano, presentando tre 33/3 con Hezemans-Gregory, Maglioli-Galli e De Adamich-Courage. Centinaia di migliaia di appassionati aspettano trepidanti il via, assiepati lungo i 72 chilometri del tortuoso tracciato. Rodriguez e Kinnunen non vinceranno, arriveranno secondi, a 1’42’’5 dai trionfatori Siffert-Redman. Ma Leo imporrà per sempre il suo marchio, con il summenzionato e incredibile tempo, ottenuto nell’ultimo degli undici giri. Il furetto avrebbe meritato di vincere, ma le corse hanno regole dettate anche dal destino e bisogna accettarle. Di certo, ha vinto nel cuore dei tifosi, ed è questo ciò che conta veramente. Comunque, un vero peccato! La sua carriera è stata prestigiosa: nel 1969, primo al Nordic Challenge Cup, nel 1970 24 ore di Daytona, 1000 chilometri di Brands Hatch e di Monza, 6 ore di Watkins Glen. Nel 1972, Silverstone, Norisring, Keimola, Hockenheim, Nurburgring.
Nel 1973, quattro trionfi con la potentissima 917/10 che gli consentono di vincere il Campionato Interserie per la terza volta consecutiva. Nel 1974, corre in Formula Uno, primo pilota finlandese. Una carriera prestigiosa che si conclude nel 1977, con un’ultima apparizione al Teboil Rally in Finlandia, nel 1982. Come per quasi tutti i campioni degli anni ’60 e ’70, anche di lui un ricordo personale. All’hotel Santa Lucia di Cefalù, lo incontro con la mia fidanzata e gliela presento. Lui, improvvisamente, le afferra la mano, la tira a sé e la bacia sulle guance con enfasi. Troppa enfasi, almeno per me. Non ci vedo più, scatto come una molla con il pugno destro chiuso, lui si accorge in tempo e fa dei gesti con le mani, come a ripararsi e, nel contempo, a dire no, no, non volevo mancare di rispetto. Rientro in me stesso, lo guardo intensamente e scoppiamo a ridere. Tutto finito, la serata si conclude in modo piacevole, ma ho rischiato di apparire sui giornali di mezzo mondo per una scazzottata di quelle buone con un grandissimo campione. So che di recente ha avuto qualche problema di salute. Per la qual cosa: in bocca al lupo e auguri di ogni bene, furetto.
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