Eccezionale, no, o comunque non tanto. Ma strano, sì. La celebre astrofisica Margherita Hack, ha definito, appunto, strano o molto strano, il recente fenomeno che ha colpito gli Urali, causando un migliaio di feriti e terrore. Sono d’accordo con la definizione della scienziata. Alcuni chiarimenti, giacché ho letto e ascoltato numerose imprecisioni sui media. L’atmosfera terrestre costituisce, generalmente, un valido scudo contro l’ingresso di corpi vaganti nello spazio. Di qualunque natura siano, quando sono attirati dalla forza di gravità del nostro pianeta, si riscaldano, prendono fuoco e di solito non causano danni. Il riscaldamento è dovuto in parte all’attrito, in parte alla pressione dinamica provocata dalla grande compressione dell’aria di fronte al corpo stesso. In seguito all’interazione, l’aria si riscalda e gli trasmette il calore. Vediamo, adesso, di dare una definizione precisa ad alcuni corpi celesti.
Asteroide: è simile, ma molto più piccolo di un pianeta terrestre (che è composto prevalentemente da metalli e roccia). Sono definiti rocciosi i pianeti, a partire dal Sole: Mercurio, Venere, Terra e Marte. Fanno parte del Sistema Solare interno, in contrapposizione a quello esterno, formato da pianeti gassosi (elio, idrogeno), cioè Giove, Saturno, Urano e Nettuno. In seguito sono stati aggiunti Plutone e i corpi definiti transnettuniani.
Meteoroide: frammento di natura rocciosa o metallica, di variegate dimensioni. In ogni caso, nettamente più ridotte (da pochi millimetri a quelle di un masso) di un asteroide. Quando un meteoroide entra in contatto con l’atmosfera terrestre, subisce il summenzionato fenomeno del riscaldamento e si consuma, ma piccolissimi frammenti possono dare origine a tracce luminose che sono le meteore, impropriamente definite stelle cadenti. I meteoroidi sono generati da scontri o collisioni tra asteroidi e dalla dissoluzione di nuclei di comete quando questi giungono in prossimità del Sole.
Meteorite: è ciò che rimane del disfacimento di un meteoroide che, però, non si consuma del tutto. E che, quindi, precipita sulla Terra, raggiunge il suolo. Le sue dimensioni sono molto piccole.
Dunque, in Russia sarebbero precipitati meteoriti. Uso il condizionale perché le indagini scientifiche sono appena iniziate e potrebbe anche trattarsi, come qualcuno sostiene, di un vero e proprio asteroide che si è disintegrato negli strati bassi dell’atmosfera, sparpagliando poi i detriti. Se questi non si sono consumati, di sicuro è a causa delle dimensioni di una certa entità. Fenomeno, ripeto, strano senza dubbio perché l’atmosfera stessa avrebbe dovuto difenderci. Sulla Luna, per esempio, non si può parlare di atmosfera così come la conosciamo. Le dimensioni del nostro satellite naturale sono troppo piccole per trattenere i gas. Ecco perché è butterata: a causa di impatti che hanno colpito la sua superficie, in mancanza di scudo protettivo. Fenomeno eccezionale, non tanto. Già in passato, infatti, frammenti di varia natura hanno raggiunto il suolo terrestre, non causando vittime solo perché caduti in luoghi disabitati: la foresta di Tunguska (1908) e il Meteor Crater in Arizona (quasi 50 mila anni fa), rappresentano gli esempi più celebri. Ma la Terra è continuamente bombardata da oggetti di piccole dimensioni, circa 40 mila tonnellate. Di solito o cadono in mare e zone disabitate o sono, appunto, così piccoli che bruciano nell’atmosfera. Infine, una precisazione: non esiste legame tra l’episodio avvenuto in Russia e il passaggio dell’asteroide 2012 DA14 che è transitato sopra Sumatra a meno di 30 mila chilometri dalla Terra.
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