La nostra ospite, cari web ascoltatori questa settimana, è il deputato regionale Marianna Caronìa, che ci ha spiegato perché si è candidata a sindaco di Palermo. Lei è mamma di una bimba di due anni e mezzo, moglie e fa il politico tra le fila del PID, ma è proveniente dall’MPA di Lombardo.
Dietro la sua porta fervono i preparativi per una candidatura che vedono con lei coinvolte decine e decine di persone del suo staff, oltre quelle che attendono dietro la sua porta per incontrarla, come si faceva per gli onorevoli di una volta, che si aspettavano fino a tarda sera se era il caso, perché lei è lì ed ha una parola per tutti.
La sua squadra, che riga dritto credetemi come poche che ho visto, ha molti giovani e donne al seguito.
Marianna non si considera un’ outsider della politica. Siede nell’ultima fila dei banchi dell’ARS, per sua scelta, per dare un segnale di non condivisione verso il partito con cui ha fatto un lungo percorso. Ma adesso sembra essere da sola in quest’avventura verso la poltrona a sindaco della città. I suoi striscioni e manifesti hanno rivestito la città già da un paio di mesi, troneggiano su balconi centrali e sembrano dire che lei è tranquilla del risultato.
Lei ha dato le dimissioni da vicesindaco della città a causa dei disaccordi riguardo alle decisioni che Cammarata, ex sindaco di Palermo, prendeva sulle aziende municipalizzate AMIA e AMAT, pertanto le abbiamo chiesto cosa farebbe se lei fosse il sindaco a riguardo e come affronterebbe quindi questo gravoso disastro.
Le abbiamo anche chiesto delle licenze dei taxi che stanno diventando una competenza del Comune e di come intenderebbe parlare con questa categoria di lavoratori della questione; inoltre di illustrarci i punti più salienti del suo programma.
La comunicazione per Marianna ha assunto un ruolo determinante. Lei è atttiva sui social network, anche se il suo modo preferito d’incontrare la gente resta quello tradizionale, di persona. Se ne va in giro con un camper per questa ragione, per parlare con la gente in modo diretto, per strada. I cittadini sentono molto il bisogno di confrontarsi, di suggerire ai diretti interessati cosa non va e di conoscere chi andrà a votare.
Marianna ci ha promesso che i suoi manifesti saranno apposti negli spazi preposti all’affissione, mai altrove.
Vanessa Seffer
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