Considerando quante (e quali) app gratis sono presenti nei telefoni di tutti noi, è difficile valutare correttamente i potenziali rischi per la cybersicurezza che potremmo affrontare scaricando un’applicazione gratuita.
Se vuoi diventare un utente più consapevole, dovresti riflettere attentamente su alcuni punti fondamentali per proteggere la tua privacy e la sicurezza digitale in generale. Le app gratuite possono trasformarsi in “riskware”, software formalmente affidabili che possono risultare dannosi a seconda dell’utilizzo che ne viene fatto.
Vediamo insieme quali sono i punti più importanti da tenere a mente.
1. Business model delle app gratuite
Moltissime app gratis generano entrate attraverso la raccolta e la vendita dei dati dei propri utenti. Prima di installare un'app, vale la pena dedicare qualche minuto di studio per capire come venga monetizzato il servizio.
2. Permessi richiesti
Più della metà delle applicazioni attualmente disponibili sul Google Play Store presenta delle vulnerabilità. In molti casi, queste falle di sicurezza si allargano a causa dei tanti permessi richiesti dalle applicazioni gratuite.
Nella pratica, vengono spesso richieste delle informazioni irrilevanti per il funzionamento dell’applicazione, come la posizione del dispositivo rilevata tramite GPS, la rubrica dei contatti e le abitudini di utilizzo.
Ad esempio, un'app “Torcia” non ha bisogno di accedere al tuo microfono o ai numeri di telefono salvati nel tuo smartphone o ai contatti. Prima di procedere al download, leggi con attenzione quali permessi sono facoltativi e quali necessari per il funzionamento dell’app.
3. Recensioni e feedback degli utenti
Le recensioni possono fornire indicazioni utili sull’effettiva utilità e il livello di sicurezza di un'app. Detto questo, non bisogna prendere per buono tutto quello che viene presentato come “recensione”. In alcuni casi, infatti, i feedback potrebbero non essere genuini, perché generati da agenzie specializzate in questo ambito o frutto di un accordo commerciale.
Cerca commenti recenti, evita quelli che sembrano scritti con lo “stampino” e dai un peso maggiore alle recensioni verificate.
4. Da dove scaricare le app
Effettuando download solo ed esclusivamente da store ufficiali come Google Play Store o Apple App Store, riduciamo in modo immediato il rischio di scaricare software dannosi. Fatta questa premessa, bisogna sapere che anche queste piattaforme possono contenere app pericolose. Per stare più sicuri, si possono fare delle ricerche sullo sviluppatore dell’applicazione, alla ricerca di potenziali fattori di rischio.
5. Aggiornamenti regolari
Se un’app ti chiede frequentemente di scaricare e installare i pacchetti di aggiornamento, dimostra indirettamente che il team di sviluppo continua a impegnarsi attivamente per potenziare il livello di sicurezza, oltre che le funzionalità, del servizio.
Le app obsolete contengono vulnerabilità sfruttabili da cybercriminali con maggiore frequenza rispetto alle applicazioni aggiornate, con tutti i pericoli che ne derivano per i dati degli utenti.
6. Informativa sulla privacy
Come abbiamo già anticipato, molte app offrono il proprio servizio gratuitamente poiché il vero canale di monetizzazione si basa sulla raccolta e vendita dei dati personali degli utenti.
Leggendo attentamente l’informativa sulla privacy (spesso chiamata “Politica sulla privacy” o Privacy policy), puoi capire nel dettaglio come verranno utilizzati i tuoi dati e in che modo verranno condivisi con terzi. Se queste informazioni non sono trasparenti, meglio evitare l’app.
7. Alternative a pagamento
Se hai a cuore la tua sicurezza, spesso è meglio affidarsi ad app a pagamento. Le versioni premium non hanno bisogno di monetizzare in modo alternativo e garantiscono una user experience più piacevole, senza pubblicità invadenti o altri rallentamenti. Solitamente, queste app garantiscono anche supporto clienti di livello qualitativo superiore e aggiornamenti più frequenti.
8. Potenziale impatto dei riskware
I “riskware” vanno spesso a braccetto con le app gratuite. Fra pubblicità invasive, vulnerabilità o una richiesta eccessiva di permessi, si tratta di applicazioni che possono mettere a rischio i tuoi dati personali. Trattandosi di software formalmente “ok”, servono esperienza e consapevolezza per riconoscere i rischi.
9. Pubblicità esagerate
Molte app gratuite monetizzano con pubblicità pop-up che riempiono lo schermo dello smartphone, collegate a servizi o siti potenzialmente pericolosi. Questi annunci non sono semplicemente fastidiosi ma rappresentano un rischio innegabile sul fronte della sicurezza. Per ridurne l’impatto, disattiva le notifiche o preferisci app che non ricorrono a questo tipo di pratica.
10. Impatto sulla batteria e sulle prestazioni
Alcune app gratuite prosciugano letteralmente la batteria e arrivano a rallentare le prestazioni complessive del dispositivo su cui sono installate. Il motivo è facile da spiegare: spesso sono attive in background, impegnate a raccogliere i tuoi dati. Tenendo d’occhio l’utilizzo delle risorse del tuo smartphone (ma questo vale per qualsiasi dispositivo) ti può aiutare a trovare le app potenzialmente problematiche.
Conclusione
Speriamo che le informazioni raccolte in questo articolo ti abbiano fornito spunti interessanti sul tema dei riskware e le contromisure da mettere in campo. La cybersecurity parte sempre dalla conoscenza e dalle buone abitudini degli utenti: ora tocca a te fare la cosa giusta!
Fonte Immagine: Immagine di pressfoto su Freepik
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