Uno scultore eclettico, che ha attraversato il Novecento muovendosi con la stessa leggerezza dei suoi atleti. Particolarmente apprezzato nella sua epoca, Nino Geraci (Palermo, 1900-1980) risulta oggi un artista pressoché dimenticato ma meritevole di una più attenta considerazione critica. Organizzata dalla Fondazione Sicilia, la mostra Nino Geraci, scultore del Novecento a Palermo, a cura di Gioacchino Barbera e con il coordinamento scientifico di Cristina Costanzo, intende così recuperare agli studi e al tempo stesso presentare al pubblico più vasto la personalità artistica dello scultore. Allestita a Palazzo Branciforte, verrà inaugurata domani, sabato 1 aprile alle 18.
L’esposizione si snoda in un percorso di circa 50 opere, tra quelle in possesso degli eredi dello scultore ed altre di proprietà della Fondazione Sicilia. Un itinerario che esplora gli ambiti di indagine di uno scultore che seppe creare un suo lessico personale, essenziale e insieme “classico”.
Ecco quindi le figure mitologiche e quelle femminili, i ritratti, le allegorie, le opere di soggetto religioso, gli amati atleti, guizzanti di vita e di movimento, attraverso cui Geraci riusciva a esprimere, con notevole perizia tecnica e con una scabra sensibilità tutta novecentesca, la sua visione della vita e dell’arte.
Attivo a Palermo fino al 1980, con una fortunata parentesi a New York dal 1927 al 1931, ai temi dello sport che occupano gli anni Trenta e Quaranta della sua attività (vanno segnalate, tra l’altro, la sua partecipazione costante alle mostre del Sindacato Fascista di Belle Arti e quella alla Biennale di Venezia del 1942), Geraci associa anche opere di diversa ispirazione, tra le quali, a Palermo, le sculture per l’Ingresso monumentale di via Roma e per una delle sedi del Banco di Sicilia, la Statua del Benvenuto nel porto, la Madonna della Conca d’oro nella torre della Cattedrale e il San Michele Arcangelo per la chiesa eponima: tutte opere documentate in mostra da preziosi bozzetti preparatori in gesso. In anni recenti sono stati acquisiti dal Comune di Palermo due grandi bronzi di Geraci, Il tuffatore e Il vogatore, collocati rispettivamente all’ingresso della Piscina Comunale e nel giardino del Circolo Lauria a Mondello.
“Quello di Geraci, artista ingiustamente trascurato dalla critica, è un percorso che merita di essere interamente riscoperto. Ci auguriamo – commenta il Presidente della Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore – che la mostra ospitata a Palazzo Branciforte sia il primo passo verso la nuova valorizzazione di una personalità poliedrica, che ha ancora tanto da comunicare”.
La mostra – a cui ha collaborato l’Accademia di Belle Arti di Palermo per la revisione conservativa delle opere, coordinata da Giuseppe Traina – sarà visitabile fino al 2 luglio 2023.
Fonte: Fondazione Sicilia
Fonte Immagine: Fondazione Sicilia
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