Sebastiano Lo Monaco è il protagonista dell’Enrico IV di Luigi Pirandello nel nuovo allestimento diretto dal regista greco Yannis Kokkos e coprodotto da Teatro Biondo di Palermo, Sicilia Teatro, Teatro Stabile di Catania e Teatro Stabile del Veneto, che debutta in prima nazionale al Teatro Biondo il 4 novembre alle ore 21.00.
Al fianco di Lo Monaco, che interpreta il ruolo del protagonista, recitano Mariàngeles Torres nel ruolo della Marchesa Matilde Spina, Giulia Tomaselli (la figlia Frida), Francesco Iaia (il Marchese Carlo Di Nolli), Claudio Mazzenga (il Barone Tito Belcredi), Rosario Petix (il dottor Dionisio Genoni), Luca Iacono, Tommaso Garré, Gaetano Tizzano, Sergio Mancinelli, Marcello Montalto, Stefano Dorsenna, Marco Grimaldi.
Le scene dello spettacolo sono dello stesso Kokkos, i costumi di Paola Mariani e le luci di Jacopo Pantani. Repliche fino al 14 novembre.
Questa nuova edizione dell’Enrico IV di Pirandello coniuga lo sguardo del maggiore autore siciliano (e fra i maggiori europei) del ’900 con la cultura e l’esperienza di Yannis Kokkos, uno dei più geniali e stimati registi viventi. Lo spettatore viene accolto, quasi a sua insaputa, all’interno di una seduta psicoanalitica dalla quale uscirà, a fine spettacolo, con molti e rilevanti quesiti sul suo personalissimo vissuto.
L’intreccio della commedia pirandelliana è il pretesto per ragionare sulla follia, sul gioco ambiguo della finzione, sulla natura e la funzione dell’attore.
Sebastiano Lo Monaco, dopo il fertile incontro con Yannis Kokkos nell’Edipo a Colono di Sofocle, andato in scerna al Teatro Greco di Siracusa nel 2018, ha deciso di reinterpretare Enrico IV, dopo aver realizzato ben cinque testi di Pirandello e nel pieno della sua maturità artistica.
L’incredibile vicenda di questo dramma dai risvolti tragicomici è nota: un giovane nobiluomo, durante una cavalcata in costume nei panni di Enrico IV – alla presenza dell’amata Matilde – viene sbalzato da cavallo dall’odiato rivale Belcredi, batte la testa e impazzisce. Da quel momento, il giovane crede di essere veramente Enrico IV. Dopo dodici anni, l’uomo rinsavisce: Matilde Spina, l’amore di un tempo, è diventata nel frattempo l’amante di Belcredi. Non resta che continuare a farsi credere pazzo.
Dopo vent’anni, Matilde, Belcredi, la loro figlia Frida, il nipote Carlo e lo psichiatra Genoni tentano di curare la follia di Enrico IV con uno stratagemma: ricostruire la scena della caduta facendo recitare il ruolo di Matilde a Frida, uguale alla madre da giovane. La vista della ragazza dovrebbe far tornare l’uomo indietro nel tempo e restituirgli la ragione.
Enrico IV, di fronte alla ragazza che scambia per la madre, si lancia ad abbracciarla ma Belcredi si oppone. Enrico IV sguaina la spada e lo trafigge a morte. Ora, per sfuggire definitivamente alla realtà, che gli riserverebbe la prigione e un processo, Enrico IV decide di fingersi pazzo per sempre. D’ora in avanti la pazzia gli sarà necessaria, come condanna e insieme liberazione.
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