Cinquantaseimila, e anche qualcuno di più: in soli due weekend, sei giorni in tutto, Palermo ha visto riempirsi chiese e palazzi, oratori e conventi, esperienze e passeggiate: Le Vie dei Tesori mettono insieme un numero di tutto rispetto, che è anche più alto visto che bisogna sommare i 1600 visitatori inattesi della vicina Carini dove il pubblico cammina tra gli oratori serpottiani e va alla ricerca dell’infelice baronessa, ma anche di organi monumentali e biscotti squisiti. Terzo weekend del festival quindi – dei cinque complessivi al fianco di Catania, mentre per Ragusa, Scicli, Noto, Sciacca e Carini si tratta dell’ultimo fine settimana, sempre con il supporto del main sponsor UniCredit e con Poste Italiane - e con sorprese in corsa: Palermo ha accolto una nuova prospettiva, ha riacquistato il suo mare, e da alcuni giorni sta invadendo felicemente il Marina Yachting del Molo trapezoidale nuovo di zecca. Per questo il festival aggiunge in corsa un ciclo di visite d’autore affidate proprio a chi ha contribuito al recupero di questo “quartiere” che ricorda da vicino l’elegante Barceloneta: si inizia già questo sabato, quando la passeggiata al camminamento attorno alle mura del Castello a mare circondato dal lago con la fontana danzante più grande d’Italia, sarà condotta da Enrico Petralia, direttore dell’ufficio tecnico dell’Autorità Portuale e direttore dei lavori della grande opera, con Sebastiano Provenzano, responsabile dello studio che ha curato le scelte architettoniche. Domenica sarà la volta di Maurizio Carta, presidente della Scuola Politecnica, assessore all’Urbanistica comunale all’Urbanistica e consulente del Piano regolatore portuale che ha “disegnato” il nuovo waterfront: si alternerà nelle visite con gli architetti e docenti universitari Barbara Lino e Daniele Ronsisvalle. Sabato 28 ritornerà Enrico Petralia con i collaboratori del suo ufficio; sull’ultimo weekend è inutile contare: le visite guidate dal presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti sono andate sold out in poche ore.
Ma è tutto il programma di questo terzo weekend ad essere parecchio accattivante, per grandi e piccini, e anche per i ragazzi che devono scegliere il proprio futuro: nel gazebo del Politeama è ospite il COT il Centro orientamento e tutorato di UniPa che fornirà informazioni su corsi di studio universitari, iscrizioni, preparazione ai test di ingresso a numero chiuso e tanto altro, come annunciato dal direttore generale di UniPa, Roberto Agnello.
Ed eccoci ai luoghi: sono oltre novanta, alcuni già sold out, altri pronti per essere scoperti. Come l’inedita sede della LUMSA, ex monastero delle Carmelitane in stile neogotico, poi scuola per insegnanti di economia domestica, chiuse tre anni a causa dei bombardamenti del ’43; da qui si potrà gettare uno sguardo sui cantieri dell’ex Stazione Lolli; o l’IRFIS, dove si racconterà la storia economica delle piccole imprese e industrie siciliane tra documenti e arredi d’epoca. Sabato alle 11.30 ecco un racconto inedito su Garibaldi, generale venerato, osannato e indiscusso eroe nei Due Mondi: lo tratterà Salvatore Savoia in quel gioiello “addormentato” che è il Museo del Risorgimento, chiuso da anni: sarà un'occasione unica, entrando dall’antico chiostro del convento di San Domenico, per scoprire memorabilia inaspettate, dai peli della barba di Garibaldi (conservati religiosamente) alla sua spada, alle stampelle usate quando fu ferito, e molto altro. E sono anche altri musei-gioiello, piccini deliziosi, con collezioni di tutto rispetto: il Museo della Sicilianità a Villa Adriana (con molti pezzi “antimafia”), il Museo della Subacquea con tutte le attrezzature per immergersi negli abissi; il Museo Doderlein con 1200 esemplari di pesci conservati a secco e nel liquido secondo una formula segreta; e il Museo delle marionette Pasqualino, che si srotola tra marionette, pupi, burattini e ombre e sabato e domenica alle 17 ospiterà gli spettacoli della Chanson de Geste.
Ultimo weekend a disposizione per Palazzo Alliata di Villafranca, dove accoglieranno le “signore” di casa, Sonia de Olivares e Topazia Alliata, due storie straordinarie per donne altrettanto eccezionali. Con una degustazione finale di Ala, antico liquorvino che il duca Enrico dedicò alla moglie Sonia. E per restare in tema, perché non raggiungere l’Orto Botanico (che si visiterà anche in notturna, sabato alle 19 e alle 20) e partecipare alle due masterclass nate per WineSicily? saranno tenute da blasonate realtà del settore come Cantine Pellegrino e da Principi di Spadafora.
Aperte in tutto una trentina tra chiese e oratori, sabato e domenica, ma sarà sicuramente una sorpresa lo splendido e sontuoso Carminello della fine del ‘500, sede della Compagnia della Madonna del Carmine, oggi gestito dalla confraternita di Maria SS. del Rosario al Carminello, un trionfo di stucchi dei Serpotta (visto che ci lavorò gran parte della famiglia). La chiesa di Santa Teresa alla Kalsa con l’altare tappezzato interamente di lapislazzuli, ametiste, agate. E, praticamente di fronte, Santa Maria della Pietà, chiesa del convento delle Domenicane, sede della Veneranda Confraternita di Santa Rosalia dei Sacchi e dei Pellegrini,nata nel 1635, che raccoglieva varberi e scarpari (barbieri e calzolai). Nella chiesetta di Sant’Onofrio al Papireto si venera il santo che fa ritrovare cose e persone; alla chiesa della Mazza, le due pale d’altare di Adrian Ghenie, profondamente e violentemente contemporanee. Nella cappella della Guadalupe, alla chiesa della Gancia, sono sepolti i famosi inquisitori spagnoli, tra cui don Juan Lopez de Cisneros, ucciso da Fra’ Diego La Matina, secondo il racconto di Sciascia; la cappella appartiene al clero spagnolo come la bellissima Cappella della Soledad.
Tra le altre esperienze, penultimo weekend per l’antico Convitto Nazionale creato dai Gesuiti, ristrutturato dal Marvuglia, dal 1999 intitolato al giudice Falcone. E ultima possibilità per i Quattro Pizzi (venerdì e sabato) l’ultima dimora di Vincenzo Florio. Sarà un dovere etico e sociale raggiungere Santa Maria del Gesù dove si visita la parte del convento non toccata dall’incendio, con la guida degli stessi frati. Complice il tempo, si potrà raggiungere sabato di sera Borgo Parrini, perdersi tra i colori che inseguono Gaudì. Senza dimenticare le tante altre esperienze e passeggiate, come la visita con degustazione di Marsala Duca di Salaparuta nei saloni sontuosi di Villa Whitaker; la visita all’azienda Donna Alba per assaggiare mango e papaya, o l’aperitivo domenica a Palazzo Asmundo da dove sembra di toccare la cattedrale con un dito. Due i laboratori: venerdì e sabato da Nino Parrucca per creare oggetti in ceramica dai colori solari; o solo sabato al laboratorio di cucito della Sartoria Sociale.
Le passeggiate. Tra percorsi letterari sulle orme di Sciascia, e mercati storici, dal Falsomiele all’Albergheria, alla scoperta dell’antica Giudecca fino alle periferie che stanno rinascendo nell’arte. Si seguirà il Kemonia, che è ancora vivo e vegeto sotto la città, e si raggiungeranno le sorgenti dell’Oreto. Si pedalerà alla Favorita, e si visiteranno il Capo e via Maqueda di notte. Domenica fuori porta: si raggiungeranno Altofonte e Monreale; o, per chi resta in città, si andrà sulle orme di Goethe o del Basile, si scoprirà Villa Giulia e risorgerà il centro tramite i suoi murales o le edicole affrescate.
I bambini. Per i piccoli (e per i grandi) sabato alle 10.30 ultima occasione per seguire Alessia Franco in … Questura per far rivivere gli eroi caduti nella guerra alla mafia. E sarà sempre Alessia a condurre (per l’ultima domenica) alle 10 un laboratorio in sala Onu al Teatro Massimo recuperando oggetti-guida per far conoscere i bimbi di un secolo fa ai loro coetanei di oggi. Fuori porta, al bosco di Ficuzza, domenica alle 16, il progetto di Narrabosco per i più piccini correrà dietro un Cappuccetto rosso molto mediterraneo.
CARINI. Tra candidi oratori e organi monumentali
Ultimi due giorni per scoprire CARINI che è la vera sorpresa del festival: ben 166 visitatori nei primi due weekend, numeri del tutto inattesi e che aumenteranno ancora: questo ultimo weekend, domenica, si potrà partecipare ad un’esperienza che pesca nella tradizione più autentica, la preparazione dei biscotti di San Martino, molto diversi dai “cugini” palermitani. In una casa nel borgo medievale di Terravecchia ai piedi della torre trecentesca del Castello (non lo perdete, e non solo per sentire la storia dell’infelice baronessa, è il luogo più visitato insieme alle catacombe paleocristiane), lo showcooking delle donne del luogo che prepareranno i biscotti carinesi nella tradizionale cucina a legna (‘a tannura). Sabato e domenica sarà anche l’ultima occasione per visitare chiese solitamente non aperte, entrare nell’Oratorio dei “33” accolti dai confrati in abito tradizionale; e l’ultimo percorso attraverso gli organi monumentali di Carini che ne possiede ben quattro, tre dei quali perfettamente funzionanti: dallo strumento seicentesco della chiesa del Carmine costruito da Antonino La Valle, all’organo cinquecentesco dell’oratorio serpottiano del SS. Sacramento, a quello della Chiesa Madre costruito dal palermitano Giacinto Micales-Lugaro nel 1911; fino all’organo ottocentesco nella chiesa di San Vincenzo Ferreri che riproduce il suono di un’intera banda.
Le Vie dei Tesori è tra i più grandi e partecipati festival italiani di scoperta del patrimonio, sempre con UniCredit come main sponsor e in collaborazione con Poste Italiane e AMG Gas; una rete sinergica che entra in contatto con Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. Con il progetto satellite Terre dei Tesori aprono cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.
Fonte: Le Vie dei Tesori
Fonte Immagine: Le Vie dei Tesori
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