Rocco John Iacovone offre spunti continui al pubblico, costruisce mondi sonori in cui chiama musicisti che sente compagni di viaggio. E’ successo con il chitarrista Giancarlo Mazzù e il pianista Luciano Troja, con i quali il grande sassofonista e compositore del Lower East Side, ha suonato spesso a New York; e anche con la sassofonista Maria Merlino e il bassista Domenico Mazza c’è stata un’unione sul filo delle note, tanto che Iacovone li ha diretti nella Filarmonica Laudamo Creative Orchestra. Da questo abbraccio musicale e con il batterista Federico Saccà, è nato il Rocco John Iacovone sicilian sextet che giovedì prossimo (11 aprile) alle 21.30 si esibirà alla Sala Perriera dei Cantieri culturali alla Zisa, nuovo appuntamento di Prima/Vera Contemporanea. “An American Songbook in Sicily” è il titolo della prima esecuzione europea delle musiche tratte dai due album originali di Rocco John Iacovone, A New Songbook e Chamber Music, usciti contemporaneamente lo scorso ottobre e registrati a New York. Racchiudono anche l’eredità dell’album Palermo Sketches per Almendra, che nel 2018 è stato pubblicato da Iacovone, Mazzù e Troja e Blaise Siwula. Il concerto di Iacovone vuole essere anche un momento in cui il musicista offre input al pubblico su come ascoltare la musica in una sorta di evento interattivo. Al sestetto si unisce la moglie, l’artista Denise Fusco Iacovone, che si cimenterà, come sempre accade nei concerti del marito, in una seduta di action painting in cui coinvolgerà il pubblico.
Biglietto: 10/8 euro.
Esempio di musicista a 360 gradi, allievo diretto di Lee Konitz e Sam Rivers, Iacovone ha ottenuto anche un Master Degree in composizione classica con i diretti discepoli di Nadia Boulanger. Nato a New York, ma di origini siciliane (la mamma Rose era nativa di Villafranca Sicula), Iacovone è oggi uno dei musicisti e compositori più influenti nel Lower East Side. E’ membro della storica Studio Rivbea Sam Rivers Orchestra. Personaggio carismatico, crea formazioni modulari con eccellenti artisti di NYC. Ha collaborato con innumerevoli musicisti fra cui Karl Berger, Barry Altschul, Larry e Phil Grenadier, e con Jazz Composers Orchestra, Improvisational Composers Ensemble, Coalition of Creative Arts, The Red Microphone, The Dissident Arts Orchestra, Rare Form. Ha pubblicato numerosi album, apprezzati dalla critica. Bellissimo il suo CD “Peace and Love” registrato al The Stone di NYC, con Improvisational Composers Ensemble, in memoria di Will Connell. Premiato dalla Chamber Music America per la sua attività artistica, il suo nome è stato inserito nel 2023 nella Hall of Fame della Xavier School di Manhattan. L’ultimo suo lavoro è l’album “Healing Across the Globe” (Unseen Rain, 2024). Nel 2023, sempre per Unseen Rain, ha pubblicato “A New Songbook” e “Chamber Music” cui si ispira il concerto per la Filarmonica Laudamo.
PROSSIMO CONCERTO: Il 20 aprile, Tales from the subterranean: il musicista tedesco Julius Gabriel esplora i confini e le complessità dei suoi strumenti, l'interazione dinamica tra la corporeità, l'acustica, la trascendenza e l'ipnosi. E crea paesaggi sonori ultraterreni attraverso l'elettronica, trasforma il sax tenore in uno strumento a percussione, il sax soprano in uno strumento gemello e il ghaita in un ibrido.
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