Salire su un raro gozzo a vela, scoprire che è un pegno d’amore; e che di Palermo ci si può innamorare se la guardi dal mare, alla luce del sole sorto da poco. Oppure affacciarsi da un palazzo nobiliare che è un arabesco liberty e pensare di poter quasi toccare il Teatro Massimo; ascoltare un professore appassionato mentre racconta la città degli archistar, visitare uno studio d’artista dove nascono geni e luminarie, provare a cuocere in forno uno sberleffo di vetro; perdersi con i direttori dentro i musei o contare con l’esperto le cupole della Cattedrale. Tutto questo e moltissimo altro occupa il terzo e ultimo weekend del Genio di Palermo, organizzato dalla Fondazione Le Vie dei Tesori e dall’ Università di Palermo con partner SiMuA, Comune di Palermo, Soprintendenza regionale ai Beni culturali, Città metropolitana e Amap, e i tanti privati che partecipano al progetto.
Da venerdì a domenica prossimi (dal 5 al 7 aprile) apriranno quattordici luoghi, sono in programma moltissime esperienze e passeggiate condotte da professori universitari ed esperti del territorio, e ci sono anche delle chicche che si sono aggiunte in corsa. Come il tour in un gozzo a vela, simbolo di un amore senza fine: fu infatti costruito in gran segreto nel 1968 da un maestro d’ascia per donarlo alla moglie, Angela, da cui prende il nome. È una barca in legno – “collega” più piccolina di Lisca Bianca che è ancora in cantiere per alcune riparazioni – e lascerà la Cala anche alle 7 del mattino, quando l’aria è tersa e la luce rosata. Da non perdere. E una sorpresa dell’ultimo minuto sarà anche la visita speciale che il professor Ettore Sessa condurrà sabato alle 10.30 alla mostra “Palermo e la peste dell’insonnia” in corso alla Galleria delle collezioni (edificio 8 della Città universitaria), vero affresco su archistar come Ernesto Basile o Caronia Roberti, tra progetti, plastici (c’è quello di Montecitorio), albumine sulle Officine Ducrot e tanti mobili d’epoca. Tra le visite da non perdere: sabato alle 10 Pierfrancesco Palazzotto, curatore scientifico del Museo Diocesano condurrà attraverso 300 opere e 27 sale, paramenti, tele, tesori, ostensori, e Madonne di una dolcezza infinita; con la direttrice Caterina Greco domenica alle 11, ci si muoverà tra i reperti del Museo archeologico Salinas, dalle gronde leonine di Himera alla Pietra di Palermo, il più antico annale regale dell’Egitto faraonico. Sarà invece la curatrice Cristina Costanzo a condurre domenica alle 16.30, la visita alla mostra sullo scultore Nino Geraci, a Palazzo Branciforte, scoprendo materiali inediti donati dagli eredi. E ritorna una passeggiata che di solito va sold out in poche ore, quella che lo storico Giovanni Travagliato conduce alla scoperta del Genio della Cattedrale (sempre sabato, alle 10). Domenico Pellegrino è lo scultore che ha realizzato il Genio pop dell’Orto Botanico, per i visitatori del festival aprirà le porte del suo studio dove nascono le sue sculture. E per restare in tema, non perdete la visita all’Orto Botanico al tramonto di Mario Pintagro, sabato alle 18 e alle 19. Già domani e sabato alle 10, alle 16 e alle 18, si entrerà in stretto contatto con gli artisti-artigiani del vetro dell’Opificio delle Arti: si potrà visitare il laboratorio creato da Calogero Zuppardo, architetto e artigiano del vetro dal 1985, tra recupero di antiche tecniche e nuove sperimentazioni; e potrete anche provare a forgiare un oggetto. Ultima occasione, molto attesa per visitare il sontuoso Palazzo Francavilla affacciato sul Teatro Massimo, (venerdì 11-12 e 17-19; domenica 10-13 e 16-19), residenza dei duchi di Sperlinga, affrescata dal Velasco, ma resa uno scrigno prezioso dal Basile che disegnò mobili, vetrine e arredi. Sabato e domenica, dalle 17 alle 20, si potranno ammirare i due pannelli maiolicati di fine ‘800 che arricchiscono la già enorme collezione della casa-museo Stanze al Genio. Senza contare che anche questo weekend si potrà volare i voli sui piper dall’aeroporto di Boccadifalco – sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17 -, riaprirà il particolare museo della Subacquea voluto dall’archeologo Sebastiano Tusa (sabato alle 11) e si potrà nuovamente gustare l’aperitivo con vista dai saloni di Palazzo Asmundo (domenica alle 12): street food e un calice di vino mentre sembrerà di toccare la Cattedrale con un dito.
I LUOGHI
L’ultima sorpresa del festival: soltanto due giorni (sabato e domenica dalle 9 alle 16) si potrà visitare l’affascinante collezione di Anatomia umana del Policlinico universitario, tra antichi volumi, cere anatomiche, modellini di sviluppo fetale, gli organi riprodotti per gli esperimenti: qui si sono formate generazioni di medici.
Già da venerdì si entra anche nel tempio anglicano voluto dai Whitaker e dagli Ingham, nella chiesa Holy Cross che è un Bignami di stili, da gotico del Nord Europa ai mosaici di ispirazione bizantina; al Villino Florio, rinato dopo l’incendio che lo distrusse; cercare i Serpotta all’ Oratorio di San Mercurio; cercare il genio nel cuore disseminato di simboli di Villa Giulia; nei marchingegni ingegnosi dell’Archivio comunale o quelli ideati dai re Borbone alla Casina Cinese, o rivivere al MuniPa la storia dell’Ateneo e dei suoi dipartimenti, con particolari del tutto inattesi. Da sabato si aggiungono gli altri luoghi: si potrà ritrovare il genio sull’arazzo settecentesco di Palazzo Comitini, nell’inedita casa museo degli Incorpora, dove l’ultimo erede racconterà la dinastia di fotografi della Palermo Felicissima che seppero fermare nel tempo un secolo. Senza dimenticare la precisione ingegneristica delle canalizzazioni dell’acqua potabile dei serbatoi di San Ciro o delle sorgenti del Gabriele: gettonatissimi, restano solo gli ultimi posti.
LE PASSEGGIATE
Le sette passeggiate guidate da professori universitari ed esperti questo ultimo weekend condurranno dalle piazze storiche del Cassaro alle viuzze di Cagliostro, dalla Palermo del Grand Tour al liberty del Basile. Sabato Maria Sofia Di Fede guiderà un percorso affascinante da Porta Nuova a piazzetta Garraffo dove si trova l’edicola marmorea del Genio di Palermo; tra i vicoli dell’Albergheria,invece, il giornalista Mario Pintagro cercherà il mago Cagliostro, geniale a suo modo; e alle 16 sarà il ricercatore Sergio Intorre a lanciarsi sui luoghi del Grand Tour armato dei diari dei viaggiatori che, tra ‘700 e ‘800, visitarono la Sicilia. Domenica alle 10 torna la passeggiata alla scoperta dei tesori verdi della Favorita, a partire dall’ulivo millenario; è quasi sold out il percorso che alle 16.30 da Villa Giulia alla Cattedrale svelerà i 16 Geni della città. E da piazza Croce dei Vespri, alle 16, l’architetto Danilo Maniscalco condurrà sui luoghi di Ernesto Basile, intercettando il Piccolo Montecitorio, ovvero l’ex Cassa di Risparmio di piazza Borsa. Poi si scoprirà la piccola scala dimensionale dell’ex-negozio Ferrari sul Cassaro per terminare oltre piazza Tredici Vittime, davanti a quel che resta di un esempio di edilizia popolare di gusto decisamente viennese. Tutte le passeggiate su www.leviedeitesori.it
Fonte: Le Vie dei Tesori
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