“L’assessore Turano guardi in faccia il vero problema e smetta di ignorare le richieste più volte avanzate dalle associazioni di categoria, in merito all’esigenza di una procedura che consenta a tutti gli aventi diritto di partecipare al bando in condizioni eque. Le scuse adesso non bastano. Serve, invece, individuare un metodo di ripartizione efficace ed equo e pretendere dal governo Conte gli stanziamenti necessari a coprire il fabbisogno reale di sostegno alle PMI”.
È quanto afferma l’europarlamentare della Lega Francesca Donato, in riferimento al black out del sito della Regione siciliana a cui, oggi, non sì è potuto accedere per partecipare al click day.
“Escludere dal bonus per le piccole medie imprese - aggiunge l’esponente della Lega - in un momento di crisi drammatica come quello attuale, tutti coloro che per ragioni organizzative, tecniche o semplicemente per pochi minuti di ritardo non rientrano nella ristretta fascia di disponibilità consentita dal click day è un’ingiustizia inaccettabile, che la Regione siciliana deve definitivamente cancellare”.
“Si apra una finestra temporale più ampia per la presentazione dei progetti, con modalità sia telematiche che cartacee per chi non ha ancora i dispositivi digitali adeguati. Tutte le piccole e medie imprese siciliane in difficoltà devono poter accedere al bonus per coprire almeno in parte i danni della crisi”.
“È evidente, comunque, che le ragioni alla base della scelta del click day sono di tipo economico. Gli importi disponibili sono scarsi e per questo si è scelto di premiare solo chi arriva primo. Ma è proprio questo l’aspetto più iniquo: la Regione siciliana non può avallare l’abbandono del comparto produttivo isolano, ma deve pretendere dal governo nazionale i fondi necessari per sostenere le proprie piccole imprese”.
“Non bastano i fondi europei non spesi e rimodulati per salvare dal disastro la Sicilia”, ha concluso la Donato -. “Serve un impegno di Roma e il governo Conte deve essere chiamato alle proprie responsabilità. I soldi ci sono, dunque, si spendano in modo utile per chi dà lavoro e produce, invece di disperderli inutilmente in mille rivoli”.
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