Passato, presente e futuro. Una sintesi perfetta di un percorso esperienziale nel cuore del centro storico di Palermo che unisce storia, cultura, internazionalità e identità siciliana. In una sola parola MAQŪ, il progetto che trasformerà la Galleria delle Vittorie in un polo culturale turistico di grande attrattività grazie all’imprenditore palermitano Filippo Genovese.
«Ho sempre pensato a questo luogo come un’occasione per restituire alla città un pezzo di storia dimenticato - afferma Genovese -. Avrei sempre potuto trasformarlo in un centro commerciale come tanti, ma per me l’identità siciliana si esprime attraverso l’eccellenza che la nostra terra possiede. Nessun desiderio di escludere, ma la volontà di trasformare la Galleria delle Vittorie in un polo culturale e commerciale che qualifica il nostro centro storico».
Tre i livelli commerciali sui quali si svilupperà il progetto, un intero isolato su via Maqueda, in tutto 3700 mq di negozi, 1000 i metri quadrati di galleria eventi. In tutto 36 negozi distribuiti sui tre piani attraverso l’innovativo progetto che porta la firma dello studio ZEROUNO. Esercizi commerciali la cui personalità contribuirà a confermare la forte identità del luogo, restituendo unità e identità allo spazio con una strategia culturale e comunicativa fortemente di impatto che, attraverso l’esaltazione dell’identità siciliana, vuole intercettare i flussi di traffico turistico a beneficio delle attività commerciali. Non ci saranno, però, attività di ristorazione dal momento che, lungo via Maqueda e in tutto il centro storico, il settore è ampiamente rappresentato e averle all’interno della Galleria non porterebbe nulla di nuovo. Ci saranno, invece, spazi e servizi dedicati ai bambini, anche per dare a ogni membro delle famiglie l’opportunità di vivere questo spazio nel migliore dei modi.
Essere all’interno della Galleria delle Vittorie significherà fare parte di un pezzo di storia che si rinnova grazie a elementi di contemporaneità. Senza, lo ribadiamo, dimenticare dove siamo. Per ricreare l’idea della piazza, per esempio, creando momenti di convivialità speciali, le quattro sedute al centro della Galleria richiameranno idealmente i vicini Quattro Canti di Città, incrociando gli ingressi da via Maqueda, via Napoli, via Bari e via Borzi. Un quadrilatero, che finalmente torna a risplendere di luce propria, ridando vita al commercio.
«MAQŪ guarda al futuro ma non dimenticando il luogo in cui ci troviamo – spiega l’architetto Giuseppe Cascino – attraverso un progetto fluido come l’acqua del Kemonia che scorre nel sottosuolo. Enfatizzeremo il concetto di storia, realizzando una sorta di museo a cielo aperto nel quale gli elementi moderni si combineranno con un luogo pregno di storia, i cui segni non andranno assolutamente cancellati».
Parlando, poi, di respiro internazionale il pensiero non può che andare inevitabilmente al ritorno per la città anche dal punto di vista turistico.
«Daremo modo a coloro che entreranno nel mondo di MAQŪ - aggiunge Genovese - di vivere un’esperienza totalizzante. Troveranno innanzitutto numerose proposte commerciali, usufruendo al contempo di un servizio che consentirà loro di avere recapitati dove vorranno loro i prodotti acquistati, potendo così continuare il proprio tour senza bagagli ingombranti. Si potrà anche godere di momenti di intrattenimento e culturali, tipici dell’arte siciliana. Eccellenza anche in questo caso, in quanto espressione della ricchezza della nostra cultura».
Un percorso che punta a recuperare e offrire alla città un angolo per anni dimenticato che i palermitani di più antica generazione hanno sempre guardato con nostalgia, mentre i più giovani non sono mai riusciti a capire perchè non venisse sfruttato per come merita.
MAQŪ è sicuramente l’occasione da cogliere per essere parte attiva di un reale processo di cambiamento, per fare la differenza e potere un giorno dire “io c’ero”.
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