"Nell’immaginario collettivo, che corrisponde alla realtà, il Rinascimento è il prodotto dell’ingegno italiano in uno stato di grazia particolare. L’innesco dell’esperienza è partito, certo, nel Quattro e Cinquecento dalle città italiane per diffondersi però, poi, nelle corti europee. È dalle reciproche influenze che prende corpo una dimensione di cultura artistica e architettonica europea, riflesso di una matrice umanista emersa nei secoli. Il sentimento di appartenenza era, dunque, a una grande cultura, che non separava est e ovest europeo ma permeava ogni ambiente intellettuale. Spes contra spem , mi piacerebbe pensare a un nuovo rinascimento europeo, aperto al mondo intero". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un'intervista al 'Corriere della Sera'.
Per il capo dello Stato "completarsi a vicenda tra persone, tra esseri umani, tra cittadini europei, rappresenta quanto di più significativo si possa immaginare per l’Europa 'unione delle diversità', ispirata da una visione che sappia guardare lontano, senza il rischio della lusinga dell’inciampo in limes , in barriere artificiosamente create".
"Parlare di 'fraternità europea' come acquisizione di consapevolezze più autentiche, che abbiano la meglio anche su narrazioni correnti di crisi di convivenza con gli immigrati che giungono sulle nostre coste o agli altri confini d’Europa, fuggendo da guerre, carestie, sconvolgimenti climatici", ha sottolineato poi Mattarella.
"Buoni esempi di 'fraternità europea' - ha ricordato il capo dello Stato - non mancano: le porte aperte ai profughi ucraini e la generosità ad essi mostrata da Paesi come la Polonia parlano da soli. Tuttavia i principi sono tali se non ammettono declinazioni di comodo. La fraternità sarebbe più forte se fosse sempre ugualmente riservata a chi fugge da altre guerre, da altra fame, da altre catastrofi, lungo la linea del Mediterraneo, per esempio. Al centro deve essere la persona e i suoi diritti, senza distinzione, come recita l’articolo 3 della Costituzione 'di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali'".
"L’Europa è anche il mare che l’Italia abita, fendendolo nel mezzo fino a sfiorare le coste africane. Ce lo ricorda, con lo straordinario Fernand Braudel, Predrag Matvejevic: 'Sul Mediterraneo è stata concepita l’intera Europa'. Il Mediterraneo - ribadisce Mattarella - è il nostro banco di prova come capacità di affermazione dei valori europei e come capacità di dispiegare politiche di cooperazione per fronteggiare, governandoli, fenomeni complessi".
Fonte: Adnkronos
Fonte Immagine: Instagram Quirinale
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