Un otto marzo decisamente diverso ma pur sempre l’otto marzo, festa della donna. L’effetto coronavirus ovviamente incide moltissimo anche sull’otto marzo siciliano. Il giallo, quest’anno più opaco del solito, continua comunque a colorare le città siciliane ma è ovvio che il decreto emanato dal governo e la paura per il coronavirus hanno sgonfiato anche la tradizionale festa della donna. In silenzio e in emergenza, senza manifestazioni o flash mob. L’elenco delle donne uccise si allunga ogni giorno, e poi la violenza domestica. L’anno scorso in tutta Italia sono stati commessi 103 femminicidi, di cui 7 in Sicilia. Secondo l’ultimo Rapporto Eures 2019, l’Isola ha il primato per denunce di stalking con 10 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale che è del 24,6%.
Tre femminicidi in due giorni, a gennaio scorso, hanno fatto volare le statistiche in Sicilia dimostrando che le donne continuano ad essere vittime di violenza. Eppure oggi in questo 8 marzo “inedito” si prova comunque a festeggiare. A Palermo, nonostante la pioggia i venditori di mimose non abbandonano le loro postazioni. Il giallo colora in parte il capoluogo siciliano. Così come a Catania, dove in piazza Stesicoro, i venditori di mimose non mancano. La paura del covid-19 però cambierà in parte la tradizionale giornata della donna: teatri e cinema chiusi, pub e ristoranti questa sera sicuramente non faranno il pienone come negli anni addietro.
Un otto marzo diverso, di pensieri e riflessioni, di paura e maggiore cautela, ma pur sempre l’otto marzo e allora viva la donna e buona festa comunque a tutte.
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