Un euro per la bellezza, un euro per salvare un bene della comunità. Stavolta si tratta di un teatro ritrovato e un dipinto inedito di fine Seicento. Sin dal loro esordio Le Vie dei Tesori hanno sempre destinato una parte delle donazioni al festival a progetti di recupero e restauro. E il risultato si scopre alzando gli occhi: le donazioni hanno contribuito al recupero del tetto dell’antico refettorio del convento di San Francesco, oggi sede della caserma Ruggero Settimo. L’ex refettorio è stato trasformato agli inizi del secolo scorso in un teatro con decorazioni Decò e poi in cinema: l’intervento ha riguardato la messa in sicurezza del soffitto interno e la copertura protettiva. Ma la vera sorpresa è giunta durante la pandemia: nell'ambito di lavori di manutenzione della caserma, sulla parete di fondo è stato ritrovato, nascosto da vari strati di tinteggiatura, un grande dipinto seicentesco nel quale sono rappresentati tre momenti della vita di Gesù Cristo; il dipinto si aggiunge agli affreschi sulla vita di san Francesco, già portati alla luce nel 2021 nel chiostro.
Questa mattina il progetto è stato presentato: padrone di casa, il Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino che ha parlato dell’importanza del ritrovamento, presenti la soprintendente Selima Giuliano e lo storico dell’arte della Soprintendenza Carolina Griffo.
“È stato grazie alle intuizioni e all’impegno straordinario dei nostri restauratori che hanno continuato a lavorare durante la pandemia – interviene l’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato - che siamo potuti venire a conoscenza sia dei primi affreschi che di questa seconda parete. Sono convinto che la sinergia in atto tra le istituzioni e Le Vie dei tesori, sia la giusta ricetta per valorizzare i beni siciliani e non solo. Accanto a questo si pone l’Art bonus che rappresenta una misura innovativa che ci mette al passo con l’Europa e l’America, ma va promossa e fatta conoscere al massimo per poterla sfruttare”.
“È l’undicesimo restauro delle Vie dei Tesori che riusciamo a portare a termine, grazie all’euro per la bellezza che chiediamo di donare durante il festival o con altre iniziative, come in questo caso la vendita del Monopoly Palermo – dice il presidente delle Vie dei Tesori, Laura Anello - Con il supporto dei visitatori siamo quindi riusciti a contribuire per un pezzetto al recupero del complesso, sostenendo i lavori di consolidamento del soffitto”.
Le Vie dei Tesori – il cui festival si svolgerà lungo quasi tre mesi dal 26 agosto al 5 novembre – in questa occasione ha destinato al progetto di recupero del soffitto, le somme raccolte attraverso “1 euro per la bellezza” per il 2021 e per il 2022 (il crowdfunding con cui vengono invitati i visitatori a donare 1 euro in più durante il festival); ma anche il ricavato delle iniziative del Natale 2021 tutto dedicato ai restauri, e il ricavato della vendita del Monopoly Palermo a cui Le Vie dei Tesori hanno contribuito con inediti contenuti digitali. Inoltre il festival Genia ha contribuito con il ricavato dei biglietti degli spettacoli inseriti l’anno scorso nel palinsesto delle Vie dei Tesori Palermo. Finora sono stati finanziati undici interventi, tra cui il restauro dei lampadari e della “tavola matematica” della Palazzina Cinese; delle due imponenti sfingi dell’Orto Botanico, a Palermo; la Tavola della cappella della Mortificazione e i corali della Biblioteca Fardelliana a Trapani e la cupola del campanile del Carmine a Marsala, l’orologio della Matrice di Calatafimi Segesta e la trasformazione dei magazzini dei pescatori di Portopalo di capo Passero in un art district.
Un intervento complesso, quello al soffitto interno dell’ex refettorio, che oggi restituisce ad uno spazio la copertura e permette di pensare ad una sua fruibilità. Molto interessante per i restauratori, risulta invece il grande dipinto su cui sono rappresentati tre momenti della vita di Gesù Cristo che hanno un particolare riferimento alla convivialità: Le nozze di Cana, La moltiplicazione dei pani e dei pesci e La peccatrice che lava i piedi a Gesù a casa del fariseo. I dipinti risalgono alla metà del XVII secolo, sono in discreto stato di conservazione ma con ampie lacune, e necessitano di restauro. Sono candidati al programma Art Bonus del Ministero.
La caserma Ruggero Settimo ospita il Polo informativo, espositivo e culturale dell’Esercito, inaugurato il 13 luglio 2021. Su iniziativa del Comando Militare dell’Esercito in Sicilia, è stato attivato anche un percorso didattico - espositivo che ripercorre la storia delle Forze Armate dall’Unità d’Italia attraverso tre sale espositive: Risorgimento, Grande Guerra, Seconda guerra mondiale. Grazie alla sinergia creata tra Esercito, associazioni combattentistiche e d’arma e collezionisti privati, è stato possibile condividere un patrimonio composto da uniformi, cimeli vari ed armi d’epoca; percorso che è stato inserito nelle ultime due edizioni delle Vie dei Tesori.
NOTE STORICHE
IL CONVENTO E I PRIMI AFFRESCHI SULLA VITA DI SAN FRANCESCO
Il convento e la chiesa di San Francesco di Paola vennero fondati alla fine del XVI secolo sul piano di Sant’Oliva che si estendeva fino all’attuale Politeama. Dopo la soppressione degli ordini religiosi nel 1866, il complesso monastico venne trasformato in caserma di fanteria, e il chiostro in cortile; gli archi dell'antico portico furono tompagnati per creare una serie di piccoli locali; distrutte le decorazioni a soggetto sacro, e così anche le pitture sulla vita del Santo. Sui tre lati dell’attuale cortile della caserma sono ancora visibili le colonne, i capitelli e gli archi parzialmente inglobati nella struttura muraria dell'edificio. Ma per fortuna non tutto è andato perduto: dopo il ritrovamento casuale di alcune decorazioni pittoriche sulle pareti del chiostro dell'ex convento, è stato avviato nel 2021 dai tecnici della Soprintendenza, il restauro dei dipinti sulla vita di San Francesco di Paola (primi del XVIII secolo). Si tratta di tre grandi interventi, in particolare “San Francesco in udienza dal Papa”, “San Francesco in estasi non riceve il Re di Francia” e un terzo affresco, il più importante e nello stesso tempo, il più rovinato (resta una sola lunetta, probabilmente su un’antica porta che metteva in comunicazione il chiostro con la Spezieria dei frati) che racconta la fondazione del convento. I dipinti sono attribuiti a Gaspare Bazano (o Vazzano) detto lo Zoppo di Gangi a cui si devono anche molti interventi nella chiesa adiacente. Per valorizzare e proteggere i dipinti restaurati, è stata realizzato un allestimento grazie al contributo di Fondazione Sicilia nell'ambito dell’Art Bonus: sono stati rimossi i muri che nascondevano le antiche arcate di una parte del portico e sostituiti con vetrate.
L’AFFRESCO SULLA VITA DI GESÙ CRISTO RITROVATO NELL’EX REFETTORIO
Nel 2020 nell'ambito di lavori di manutenzione della caserma, sulla parete di fondo dell'ex refettorio – trasformato agli inizi del secolo scorso in teatro e poi in cinema - è stato ritrovato, nascosto da veri vari strati di tinteggiatura, un grande dipinto nel quale sono rappresentati tre momenti della vita di Gesù Cristo che hanno un particolare riferimento alla convivialità: Le nozze di Cana, La moltiplicazione dei pani e dei pesci e La peccatrice che lava i piedi a Gesù a casa del fariseo. I dipinti risalgono alla metà del XVII secolo, sono in discreto stato di conservazione ma con ampie lacune, e necessitano di restauro (inserito nel programma Art Bonus, la misura consente ai privati di finanziare interventi di restauro di beni culturali pubblici, usufruendo di detrazioni fiscali).
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