Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, si è recato stamane a Portella della Ginestra per rendere omaggio alle vittime della strage del primo maggio 1947, costata la vita a 14 persone, tra cui tre bambini. Da solo, senza telecamere al seguito, il governatore si è fermato per qualche minuto in raccoglimento davanti alla stele che ricorda il massacro eseguito dalla banda Giuliano, agli ordini della mafia.
“Una pagina ancora oscura della nostra storia - ha poi commentato il presidente della Regione - che nel difficile Dopoguerra vide alleati banditismo politico e mafia, senza escludere alcune complicità dello Stato. Verso il sangue di quelle vittime innocenti tutta la comunità siciliana deve ancora oggi sentirsi in debio”.
Lo ha dichiarato Leoluca Orlando in occasione del 73° anniversario della strage di Portella: "La strage di Portella della Ginestra fu il primo esempio dell'utilizzo della mafia da parte di una parte politica per destabilizzare la democrazia in Italia, con il bandito Giuliano incaricato del "lavoro sporco", della mattanza di dirigenti sindacali, rappresentanti dei braccianti, esponenti della sinistra istituzionale. Oggi ad oltre 70 anni di distanza la mancanza di una verità storica e giuridica su quei fatti non è solo un'offesa alle vittime e ai loro familiari, ma è anche una macchia nella storia dello Stato."
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