Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato questa mattina al Ministro dell'Interno e al Comandante dell'Arma dei Carabinieri per esprimere le sue congratulazioni per l'arresto di Matteo Messina Denaro, realizzato in stretto raccordo con la Magistratura.
La premier Giorgia Meloni
"Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia", è stato il commento di Giorgia Meloni alla notizia dell'arresto di Matteo Messina Denaro.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani
"Con l'arresto di #MatteoMessinaDenaro l'Italia assesta un duro colpo alla mafia. Grazie ai carabinieri che hanno portato a termine questa straordinaria operazione. Grazie, siamo orgogliosi di voi. Lo Stato vince sulla mafia".
Il Presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo
"L'arresto di Matteo Messina Denaro è una grande notizia, così come lo sono gli applausi dei cittadini che hanno così manifestato la propria vicinanza e gratitudine alle Forze dell'Ordine. Sono certo di interpretare i sentimenti di tutto il Consiglio Comunale nell'esprimere la gratitudine non solo agli investigatori e ai militari che hanno oggi compiuto questo importante passo nella lotta alla mafia, ma a tutti coloro che in questi anni con dedizione, passione e spesso pagando il prezzo più alto hanno dedicato le proprie energie alla caccia a tutti i latitanti e al contrasto ad ogni forma di mafia."
Il Consigliere Comunale Leonardo Canto Gruppo Azione
"Manifesto la profonda gratitudine a tutte le forze dell'ordine che hanno contribuito alla cattura del boss Matteo Messina Denaro. Penso sia la vittoria di quanti, giovani e giovanissimi, a diversi livelli e con diverse competenze, abbiano vissuto il periodo delle stragi ed abbiano, sull'onda emozionale, scelto di impegnare la propria vita per lottare contro la criminalità mafiosa. La nostra città è molto cambiata rispetto all'epoca delle stragi e tuttavia non deve mai cessare, specialmente tra le giovani generazioni, quella tensione morale di cui parlava Falcone, che rappresenta il più forte argine rispetto alle infiltrazioni mafiose nella società civile e costituisce la più forte barriera contro il crimine organizzato".
Nuovo Sindacato Carabinieri
“La segreteria regionale e le segreterie provinciali del Nuovo Sindacato Carabinieri manifestano il più vivo compiacimento a tutti i colleghi dell’isola, al Gruppo di Intervento Speciale e al Raggruppamento Operativo Speciale per l’impegno quotidiano profuso, che ha condotto all’arresto di Matteo Messina Denaro”: è quanto si legge in una nota siglata da Toni Megna e Igor Tullio, rispettivamente segretario generale e regionale di NSC Sicilia.
Gli esponenti della sigla sindacale rivolgono, inoltre, “un plauso alla scala gerarchica che ha guidato e guida, con risultati eccellenti, operatori altamente qualificati”.
“A tutti loro – aggiungono i due segretari – la nostra immensa gratitudine”.
M5S Ars
“Arresto Denaro la più bella notizia degli ultimi anni. A chi lo ha consentito il nostro plauso e il nostro grandissimo grazie”. "Quella di oggi è una giornata da cerchiare in rosso sul calendario e da scolpire nei nostri cuori. L'arresto di Matteo Messina Denaro, dopo ben 30 anni di latitanza, è una delle più belle notizie degli ultimi anni e la prova che lo Stato c'è. È inoltre il grande ed eloquente messaggio inviato a tutti che il crimine non paga. Ai magistrati, ai Ros e a tutti coloro che si sono battuti per questo epocale risultato il nostro plauso è il nostro grandissimo grazie".
Roberta Schillaci e Jose Marano (M5S)
“La cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro è una vittoria per lo Stato ma anche per il nostro territorio. Come commissione antimafia teniamo alta l’attenzione su diversi dossier per liberare il nostro territorio dalla piaga mafiosa. Speriamo però che non si ripetano gli errori del passato preservando conoscenze e informazioni preziosissime per comprendere 30 anni di storia buia del nostro Paese. Mi congratulo con le forze dell’ordine e la Procura”.
A dichiararlo è la deputata regionale del movimento cinque stelle all’assemblea regionale siciliana Roberta Schillaci componente, insieme alla collega Jose Marano, della commissione antimafia all’Ars.
“Stupisce certamente - spiega Schillaci - il fatto che Matteo Messina Denaro fosse non solo nel territorio italiano ma addirittura a pochi passi da casa nostra e quella di oggi è sì una grande notizia ma le modalità del suo arresto impongono un’ampia riflessione. Auspichiamo inoltre che venga presto perquisito anche il suo covo” - conclude Schillaci.
“Oggi è un giorno importante per il nostro Paese e per la Sicilia - spiega Jose Marano - Il latitante Matteo Messina Denaro era l’ultimo boss ancora in fuga del periodo stragista che ha drammaticamente segnato la storia della nostra terra. È doveroso un plauso a tutti quelli che in questi anni hanno contribuito alla cattura di oggi. L’attenzione della commissione antimafia è sempre ai massimi livelli per restituire ai siciliani una vita lontana dal fenomeno mafioso” - conclude Marano.
Totò Cuffaro commissario regionale della Dc
"Oggi è una delle giornate più belle per Palermo e la Sicilia, la cattura di Matteo Messina Denaro rappresenta un momento storico che rimarrà scolpito nella memoria di tutti ed è una grande vittoria dello Stato, delle Forze dell'Ordine e di chi giornalmente, Istituzioni e cittadini, lavora e opera contrastando il potere mafioso. A 30 anni esatti dall'arresto di Riina, in manette finisce uno tra i latitanti più cercati nel mondo, mettendo fine così ad una estenuante e senza sosta ricerca che negli anni ha coinvolto tantissimi agenti, investigatori ai quali va il mio apprezzamento, quello di tutta la Dc. Ancora una volta il bene vince sul male". Lo dichiara il commissario regionale della Dc, Totò Cuffaro.
Dolores Bevilacqua senatrice del Movimento 5 Stelle
“L’arresto del boss Messina Denaro è un risultato atteso da anni che assesta l’ennesimo duro colpo alla mafia. Non bisogna però abbassare la guardia pensando che la mafia oggi sia sconfitta e questo arresto deve far riflettere sugli strumenti in mano alla magistratura che il governo di destra ha depotenziato o vuole depotenziare come l’ergastolo ostativo e le intercettazioni, tra le poche armi a disposizione di chi ogni giorno combatte le mafie”. Lo dichiara in una nota la senatrice del Movimento 5 Stelle, Dolores Bevilacqua, commentando l’arresto del boss latitante Matteo Messina Denaro.
Domenico Bonanno, capogruppo della Dc in Consiglio comunale
«L'arresto di Matteo Messina Denaro rappresenta una pagina storica nella lotta alla mafia. La costanza e la perseveranza nel cercare uno dei latitanti più temuti al mondo ha dato i suoi frutti e il destino ha voluto che Matteo Messina Denaro fosse arrestato a 30 anni esatti dal fermo di Totò Riina. Un ringraziamento particolare a tutte le Forze dell'ordine, agli inquirenti e a chi ha lavorato in prima linea per assicurare alla giustizia il latitante. Un momento storico che deve rappresentare un ulteriore punto di svolta nella lotta alla mafia, lo Stato vince sempre e questo deve essere un messaggio chiaro per tutti i palermitani e per tutti i siciliani che continuano a credere e a lottare per una Sicilia libera dalla mafia».
Antonio Matasso, segretario regionale siciliano dei Socialdemocratici e presidente della Fondazione socialista antimafia “Carmelo Battaglia”
La cattura di Matteo Messina Denaro rassicura e riscatta tutte le vittime di decenni di violenza, sopraffazione ed anche terrorismo, con cui Cosa nostra ha ammorbato la Sicilia ed il mondo». A commentare così l’arresto del boss mafioso, latitante dall’estate del 1993, è Antonio Matasso, segretario regionale siciliano dei Socialdemocratici e presidente della Fondazione socialista antimafia “Carmelo Battaglia”. L’esponente del Sole nascente sottolinea come «i socialisti democratici e riformisti, da sempre in prima linea nella lotta alla mafia e nel pagare il relativo tributo di sangue per questo, come avvenuto dai Fasci siciliani ad oggi, non possono che rallegrarsi di quanto accaduto a Palermo. Va un sentito ringraziamento – evidenzia Matasso – a quei silenziosi servitori dello Stato che hanno permesso a tanti oppressi di avere giustizia. La data di oggi, per la comunità dei socialisti democratici siciliani, assume un significato particolare: 101 anni fa la mafia trapanese uccideva a Paceco il militante socialista Domenico Spatola e i suoi nipoti Mario e Pietro Paolo, figli del fratello Giacomo, un compagno in prima linea nelle lotte contadine e socialiste. Tutti loro avevano la “colpa” di avversare quella Cosa nostra della provincia di Trapani che ha prodotto una serie di criminali violenti ed efferati, tra cui Matteo Messina Denaro e suo padre Francesco, al vertice del mandamento mafioso di Castelvetrano. I nostri compagni martiri saranno contenti di questa giornata».
I segretari generali Cgil Cisl Uil Palermo Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Luisella Lionti
“Con l’arresto del superlatitante Messina Denaro, lo Stato oggi segna un grande passo in avanti nel contrasto alla mafia, un grande plauso per questo risultato va a tutte le donne e uomini delle forze dell’ordine e della magistratura che hanno fatto della battaglia a Cosa Nostra ragion di vita. A tutti loro e ai carabinieri del Ros che hanno condotto l’operazione di oggi, va il Grazie a nome dei lavoratori, pensionati, giovani che rappresentiamo, adesso l’obiettivo è liberare il nostro territorio, il suo tessuto economico e produttivo, dall’oppressione mafiosa ”. Ad affermarlo sono i segretari generali Cgil Cisl Uil Palermo Mario Ridulfo, Leonardo La Piana e Luisella Lionti, che commentano così l’arresto del superlatitante di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro avvenuto oggi a Palermo. “Emblematico il fatto che l’arresto avvenga proprio all’indomani dei trent’anni dalla cattura del boss corleonese Totò Riina, è proprio cosi, colpendo i capi che si debella questa terribile piaga che soffoca ancora il tessuto produttivo, sociale ed economico delle nostre città. Ma oltre a festeggiare il grande successo di oggi, la nostra memoria va a chi ha perso la vita in questa battaglia, ma ci ha consentito di giungere con il tempo a queste vittorie”. Cgil Cisl Uil Palermo aggiungono “ma ovviamente non bisogna fermarsi qui: c’è ancora tanto da fare per avviare nel segno della legalità, uno sviluppo economico e sociale atteso da anni, e questo deve passare attraverso il contrasto alle infiltrazioni mafiose, attraverso le azioni contro ogni forma di corruzione e affari illegali e contro le relazioni fra mafia e colletti bianchi, per poter davvero far prevalere la legalità su ogni azione”. Per Ridulfo, La Piana e Lionti, “va scardinata tutta la rete di collaborazioni e rapporti che hanno consentito al boss di poter essere latitante per trent’anni e di portare avanti i suoi interessi economici, togliendo spazio allo sviluppo e alla legalità, e non bisogna abbassare mai la guardia perché è una lotta che deve continuare con ancora maggiore vigore”. “Da sempre noi abbiamo impostato la nostra azione in ogni realtà sulla promozione dei valori del rispetto dell’altro, della legalità , del ricordo di tutti i nostri eroi che hanno pagato con la vita il prezzo di questa lotta, perché memoria e impegno sono alla base di un futuro che sia libero dall’oppressione mafiosa e che segni la svolta anche dal punto di vista dello sviluppo”.
Rifondazione Comunista
"Rifondazione Comunista plaude all’arresto di Matteo Messina Denaro e ringrazia tutti i soggetti, magistrati e forze dell’ordine, che hanno lavorato per raggiungere questo risultato.
Detto questo, la lotta alla mafia non è conclusa in quanto essa non è soltanto un soggetto delinquenziale seppure potente, ma un sistema di potere che si innerva dall’alto e dal basso in tutta la società siciliana, nell’economia, nella politica, nella burocrazia, e nei quartieri. Non è totalizzante come negli anni sessanta del secolo scorso, ma è ancora potente e controlla ancora gran parte della società siciliana. Quindi la lotta deve continuare e continuerà fino a che continuerà l’accumulazione capitalistica. È opportuno ricordare che la finanziarizzazione spinta dell’economia favorisce la ripulitura e il riciclaggio del denaro accumulato in modo criminale."
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