"Quando l'emergenza sarà superata, si dovrà tornare ad alleanze fra forze politiche omogenee. Così funziona una sana democrazia dell'alternanza, magari con rapporti più sereni fra le forze politiche. Ma quel momento non è arrivato e Draghi deve avere tutto il tempo necessario per completare il suo lavoro". Lo ha detto, intervistato dal Corriere della Sera, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ribadendo la necessità di "garantire la stabilità del governo e del Paese".
Berlusconi ha rassicurato sulle sue condizioni di salute, dopo il ricovero al San Raffaele: "Ora sto bene, sinceramente ho passato prove più dure". Sulla sua candidatura al Colle, ha assicurato di non avere "nessun motivo di amarezza o di delusione semplicemente perché sono stato io a decidere, dopo un'approfondita riflessione, di non accogliere la proposta che mi era stata avanzata da tante parti, dalle forze politiche del centrodestra, da singoli parlamentari anche di altre aree politiche, da moltissimi cittadini. Una rinuncia maturata perché da due anni sto lavorando per l'unità politica e morale della Nazione in un momento di emergenza. Ho ritenuto fosse più utile all'Italia evitare che sul mio nome si consumassero polemiche o lacerazioni inopportune".
Il leader azzurro ha smentito le voci di dissapori con il premier Draghi, emerse proprio quando sul tavolo c'era l'ipotesi di un suo possibile passaggio da Palazzo Chigi al Quirinale. "Nessuna mancanza di sintonia, anzi è stato proprio il mio apprezzamento per il lavoro che il presidente Draghi sta svolgendo che mi ha indotto a ricercare soluzioni all'insegna della stabilità, che consentissero al governo di continuare a operare serenamente. C'è stata una valutazione sul nome del senatore Casini, che mi è stata avanzata da Enrico Letta nell'ambito di una rosa di nomi, ma non trovava sufficiente consenso fra le forze politiche. Quindi, ritenendo necessario garantire la stabilità del governo e del Paese, ho chiamato il presidente Mattarella chiedendogli la disponibilità a essere votato".
Berlusconi ha parlato anche della situazione nel centrodestra. "L'alleanza esiste perché io l'ho resa possibile dal 1994. Non cambio certo idea oggi. Ma non cambio neanche idea sul ruolo di Forza Italia che è quello della sola grande forza di centro liberale, cristiano, garantista, europeista. Un centro senza il quale non si vince e che deve avere un ruolo trainante. Bene, quindi, l'ipotesi di una federazione con i partiti centristi della sua coalizione di centrodestra. Sono favorevole a tutto ciò che può riunire i moderati, nel solco del Partito Popolare Europeo, di cui siamo orgogliosamente espressione in Italia. La storia di Renzi è diversa, un giorno forse deciderà dove vuole approdare".
Fonte: TGCOM24
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