"Ho firmato ordinanze pesanti e sono pronto a firmarne ancora se sarà utile per il nostro Paese", ha sottolineato dal canto suo il ministro della Salute Roberto Speranza sottolineando che "in queste ore si sta affermando un'idea per cui fare delle misure, scegliere delle restrizioni significa fare qualcosa di sporco. Dobbiamo rovesciare questa idea: significa salvare la vita delle persone, significare aiutare la popolazione e i medici che sono in difficoltà".
"Noi - ha detto ancora Speranza - abbiamo bisogno che tra le persone torni lo spirito di consapevolezza di marzo. Il virus circola dappertutto. Stare in zona gialla non significa stare in zona verde o stare in un porto sicuro. Le difficoltà ci sono in tutti i territori. Se non invertiamo la curva, il nostro servizio sanitario nazionale andrà in crisi". "Dobbiamo ridurre drasticamente le relazioni sociali", ha aggiunto.
"Ci sono le ordinanze dei ministri e dei presidenti di Regione, c'è il lavoro dei sindaci che è straordinario e prezioso, ma alla fine quello che ha fatto la differenza a marzo e aprile è stato il comportamento individuale", ha continuato il ministro.
E sulla possibilità che le Regioni comunichino dati incompleti o non corretti sulla diffusione del coronavirus, Speranza è netto: "Siamo nel rapporto tra istituzioni. Sarebbe un reato molto grave dare dati falsi e penso che nella relazione corretta fra istituzioni le Regioni debbano necessariamente dare dati corretti. Dopodiché anche da parte della cabina di regia c'è un momento di approfondimento, verifica e controllo".
Fonte: Adnkronos
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