“Le inchieste sul presunto giro d’affari attorno al polo tecnico comunale, il caos negli uffici in preda all’assenza di dirigenti e funzionari e il commercio ai minimi storici consegnano una città allo sbando, incapace di fronteggiare criticità inaspettate quali la diffusione del Coronavirus: ci si attenderebbe, più che qualche variazione nella giunta, una seria presa di coscienza delle innumerevoli emergenze che Palermo sta sperimentando, e dalle quali rischia di non venire più fuori”: è l’accusa che il presidente del Collegio dei Geometri e Geometri laureati della provincia di Palermo Carmelo Garofalo rivolge all’amministrazione comunale, stigmatizzando, nello specifico, il comportamento tenuto dal primo cittadino Leoluca Orlando in materia di tutela della salute collettiva in occasione dello sbarco dei croceristi non sottoposti ad alcun controllo a terra.
In merito alle recenti vicende giudiziarie che vedono al centro il settore dell’edilizia privata, il presidente era intervenuto nei giorni scorsi evitando le polemiche e auspicando, ancora una volta, la piena collaborazione tra il nuovo assessore e il Collegio.
“Ora però – prosegue Garofalo - dinanzi alla palese inadeguatezza di un’amministrazione che con operazioni di facciata vorrebbe far credere di imprimere una svolta in termini di efficienza e funzionamento della macchina comunale , non posso tacere, in nome della categoria che rappresento e dei cittadini che ad essa si rivolgono con fiducia, sulle disastrose condizioni in cui versa la città, gestita da un sindaco certamente in possesso di un enorme bagaglio culturale e di una visione cosmopolita della società, ma non in grado di occuparsi dei palermitani”.
“Il delicato momento che anche Palermo sta attraversando impone di far prevalere il buon senso – osserva il presidente – e pertanto ci si chiede come sia possibile, in una città già stremata dal tracollo del commercio e del turismo e giustamente in preda alla paura, che il porto accolga lo sbarco di duemilacinquecento passeggeri che, una volta scesi a terra, non vengono sottoposti ad alcun controllo sanitario: è inaccettabile che ciò avvenga e che, almeno per una volta, le esigenze di sicurezza e tutela della salute dei cittadini non occupino il primo posto nell’agenda dell’amministrazione comunale”.
Non è tutto: Garofalo, infatti, estende il “je accuse” anche alle politiche adottate dal sindaco in materia di mobilità urbana, criticando la mancata sospensione, ad oggi, delle zone a traffico limitato, in considerazione delle accresciute esigenze di spostamenti con mezzi privati nel territorio urbano.
Una mancata presa di consapevolezza delle reali urgenze della cittadinanza che, secondo il presidente, rappresenta l’ennesima occasione mancata, da parte dell’amministrazione, per accogliere i bisogni dei palermitani.
“Forse qualcuno ritiene erroneamente che far lievitare la giunta comunale, che prima contava otto assessori e ora ne annovera undici, sia sinonimo di rinnovamento per Palermo – commenta Garofalo – ma non bastano nuove nomine né tantomeno la redistribuzione delle deleghe per assicurare un reale cambiamento che investa concretamente gli ambiti produttivi, culturali e sociali: non è certo così che un’amministrazione può riconquistare la fiducia, ormai compromessa, dell’intera cittadinanza, provata da emergenze sanitarie, annunci shock e smentite come nel caso della non potabilità dell’acqua e da una diffusa percezione di insicurezza che neppure l’impegno delle forze dell’ordine riesce a placare”.
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