Superare il meccanismo delle zone a colori e rivedere il conteggio dei contagi covid non calcolando gli asintomatici. A chiederlo sono le Regioni, secondo le quali in caso bisognerebbe limitarsi a mantenere soltanto la zona rossa. Una delle considerazioni dei presidenti è che con il nuovo scenario non ci siano sostanziali differenze tra zona bianca, gialla e arancione.
Queste e altre questioni tecniche sono state discusse nel corso di un incontro con i tecnici del ministero della Salute, a cui hanno partecipato anche il direttore generale della Prevenzione Giovanni Rezza, il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli e il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro.
A oggi esistono quattro fasce di rischio, legate a quattro colori: zona bianca, gialla, arancione e rossa. Per passare da una zona all'altra si calcolano tre parametri: l'incidenza dei nuovi contagi su 100mila abitanti, l'occupazione delle terapie intensive e l'occupazione in area medica. Secondo i parametri attuali si resta in zona bianca se si registrano meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. In caso di contagi settimanali tra 50 e 150 ogni 100mila abitanti per restare in zona bianca è necessario che il tasso di occupazione delle terapie intensive non superi il 10% o che il tasso di occupazione dei reparti ospedalieri non superi il 15%. Se i due parametri sono entrambi al di sopra si passa in fascia gialla che scatta anche se i casi settimanali superano i 150 ogni 100mila abitanti ma il tasso di occupazione delle rianimazioni non supera il 20% oppure quello dei reparti ordinari non supera il 30%. Scatta l’arancione se entrambi i parametri sono superati. La zona rossa è attivata nei territori dove l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100mil e si verificano entrambe queste condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica supera il 40% e quello in terapia intensiva supera il 30%.
Con le nuove misure imposte dal governo e valide fino al 31 gennaio 2022 tra zona bianca e gialla ci sono poche differenze. Una delle principali differenze tra queste due zone fino a ora era l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto. Con l’ultimo decreto del governo è stato stabilito di estendere questa misura. L'uso della mascherina è stato 'rinforzato' in tutta Italia visto che per accedere a mezzi pubblici, treni, aerei, cinema, teatri è necessario indossare la Ffp2. E questo fino al termine dello stato di emergenza, che al momento è fissato al 31 marzo.
Fino alla cessazione dello stato di emergenza, il decreto Natale prevede inoltre l'estensione dell’obbligo di Green Pass rafforzato - per vaccinati o guariti - alla ristorazione per il consumo anche al banco in bar e ristoranti. Estensione dell’obbligo di Green Pass rafforzato al chiuso per piscine, palestre e sport di squadra, ma anche per musei e mostre. Super Green Pass al chiuso per i centri benessere, centri termali (salvo che per livelli essenziali di assistenza e attività riabilitative o terapeutiche), parchi tematici e di divertimento, per centri culturali, centri sociali e ricreativi (esclusi i centri educativi per l’infanzia) al chiuso e per sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò.
Fonte: Adnkronos
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