«I dati dell’Osservatorio sulla demografia d’impresa nelle città italiane e nei centri storici, elaborati dal centro studi di Confcommercio, ci presentano una situazione, ben nota, di desertificazione commerciale del Centro storico di Palermo, che è il sintomo più evidente della necessità di rivedere il modello di rigenerazione e sviluppo del centro storico, perché quello attuale (iniziato 30 anni fa) non è più in grado di reggere le mutate condizioni e, anzi, rischia di far tornare il Centro storico un luogo di criticità e desolazione in alcune parti. Per questo con il sindaco Lagalla, fin dal nostro insediamento, abbiamo ritenuto prioritario procedere a un’azione di sistema e sinergica con le associazioni di categoria e con gli stessi esercenti e commercianti, non trascurando le nuove esigenze dei residenti, del resto connesse proprio con la ripresa delle attività commerciali di prossimità che stanno sparendo. La prima azione è stata, insieme all’assessore Forzinetti, la delibera di Giunta che avvia la variante urbanistica alle norme del piano regolatore commerciale, strumento indispensabile e corretto per rimuovere l'obsoleto limite dei 200 mq per le strutture di vendita, agevolando la localizzazione, per esempio in via Roma, di nuove strutture commerciali anche legate ai grandi marchi. La variante è stata inviata alla Regione Siciliana per l’istruttoria che consentirà di portarla presto in Consiglio comunale per la sua approvazione. Su impulso del sindaco, insieme all’assessore Forzinetti e al Consiglio comunale, abbiamo intenzione di rivedere la distribuzione delle licenze in modo che non vi siano una eccessiva concentrazione e iperspecializzazione a danno della diversità e ricchezza commerciale che hanno sempre reso meraviglioso il centro storico di Palermo. Nel frattempo, grazie all’azione congiunta della Polizia Municipale e dell’Assessorato Attività produttive, ho realizzato più di 100 interventi di controllo, relativa sanzione, e in alcuni casi chiusura, degli esercizi commerciali in Centro storico che non rispettano le norme igienico-sanitarie o gli spazi assegnati per i dehors o le limitazioni acustiche per non disturbare la quiete pubblica. Perché la desertificazione commerciale si contrasta anche riportando in attuazione le regole che agevolano le imprese sane e allontanano tutte le forme di abusivismo e sopruso, la cui tolleranza, invece, scaccia la vera imprenditoria, preziosa alleata nella rigenerazione del Centro storico. A seguito delle azioni di ripresa del controllo del territorio, ho incontrato numerose volte comitati civici, associazioni di commercianti e le associazioni di categoria, insieme alla Soprintendenza, per concordare un progetto unitario per dare dignità, bellezza, sicurezza e attività alle aree più commerciali e turistiche del Centro storico, soprattutto lungo via Maqueda e via Vittorio Emanuele. Per queste due vie con le relative associazioni si sta ragionando in termini di veri e propri distretti culturali-commerciali. Altra azione strategica è legata alla mobilità e accessibilità al Centro storico. In questa direzione vanno alcune azioni di sistema che vedono l’approfondimento tecnico della tratta A del nuovo tram per trovare la migliore soluzione possibile per raggiungere il centro senza distruggerne l’impianto viario e architettonico, insieme al bando per 8 nuovi parcheggi in partenariato pubblico-privato, alcuni dei quali limitrofi al Centro storico e utili a consentire il parcheggio dell’auto in sicurezza e l’utilizzo delle vie pedonali o della micromobilità per raggiungere le attività commerciali. Anche alcune nuove pedonalizzazioni e la conferma di alcune esistenti vanno nella direzione di agevolare il tessuto commerciale più minuto. Infine, insieme alla Commissione consiliare Attività produttive stiamo dialogando con i tassisti per agevolare l’uso del taxi in modo da rendere più agevole e meno costoso l’accesso nella ZTL. Quest’ultima, inoltre, anche su sollecitazione delle associazioni di categoria, è oggetto di una revisione che la renda sempre efficace dal punto di vista della qualità dell’ambiente, ma di più facile utilizzo per tutti coloro che devono accedervi per attività lavorative o esigenze commerciali. Tutte queste azioni, e altre che metteremo in campo, sono indispensabili, urgenti ed efficaci, ma serve anche una revisione complessiva delle norma urbanistiche per il recupero del Centro storico per introdurvi quella flessibilità del restauro e del recupero edilizio utile per agevolare nuovi residenti e conseguenti nuovi esercizi e servizi di prossimità. Perché nel Centro storico si torni sempre di più ad abitare, ma anche a lavorare, vendere e comprare, passeggiare, degustare, educarsi e divertirsi, senza che una funzione confligga con le altre. Insomma, serve una nuova visione del futuro del Centro storico di Palermo che aggiorni quella del 1993 e che sia in grado di rispondere alle nuove esigenze, di cui la desertificazione commerciale è un chiaro sintomo».
Lo scrive in una nota stampa l’assessore alla Rigenerazione urbana e al Centro storico, Maurizio Carta.
Fonte Immagine: Wikipedia
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