Il Consiglio Comunale ha approvato il piano di riequilibrio proposto dal sindaco Leoluca Orlando e dalla sua Giunta, al fine di sanare i conti di Palazzo delle Aquile.
Quattordici i voti favorevoli (PD-Sinistra Comune-Avanti Insieme e M5S), sette gli astenuti (Oso, Lega e Italia Viva), mentre si è espresso con voto contrario il presidente di Sala delle Lapidi Salvatore Orlando.
Dichiarazione sindaco e Giunta
"Il Consiglio comunale ha approvato il Piano di riequilibrio economico-finanziario proposto dalla Giunta, evitando il dissesto e che potrà essere adesso occasione di riorganizzare la macchin a comunale e di intensificare l'attività di lotta alla evasione fiscale.
L'Amministrazione ha sviluppato un intenso dialogo e continuerà la sua interlocuzione con il Parlamento e con il Governo per definire le condizioni per fronteggiare una crisi di sistema che ha paralizzato centinaia di comuni siciliani e ha colpito grandi città come Torino, Napoli, Reggio Calabria e, da molti anni, Roma. La città di Palermo, in collaborazione con gli altri comuni siciliani e dell'intero Paese, ha ottenuto nuove norme e l'erogazione di somme inserite nel decreto fiscale e nella legge di Bilancio dello Stato. Risorse e norme che, sin dall'inizio, sono state espressione di una precisa volontà: evitare il dissesto. Il sindaco, a metà febbraio, stipulerà un accordo con il presidente del Consiglio dei Ministri, previsto dalla legge di bilancio dello Stato, per meglio definire impegni dell'Amministrazione comunale e impegni del Governo nazionale per i prossimi anni".
Dichiarazione consiglieri Lo Monaco, Randazzo e Amella
"Questa sera - ieri per chi legge - ancora una volta abbiamo dimostrato la nostra attenzione verso i dipendenti del Comune di Palermo. Grazie ai voti decisivi del MoVimento 5 Stelle, infatti, è passato l’emendamento che permetterà, entro fine anno, l'aumento a 30 ore lavorative settimanali di tutto il personale part-time di categoria A, B, C e D, e a 32 ore dalla fine del 2023, fino ad arrivare a 36 ore entro il 2025.
Inoltre, il Comune di Palermo potrà finalmente tornare ad assumere con un piano di 500 nuove unità lavorative a partire dal 2025. L'aumento orario del personale è strategico nell'ottica del complessivo miglioramento di quei servizi che oggi soffrono di note carenze, ad esempio negli ambiti della Polizia municipale, nelle Circoscrizioni, negli uffici cimiteriali e in svariati altri uffici amministrativi".
Dichiarazione consiglieri Gelarda, Caronia e Anello
"Dopo quasi 30 ore di Consiglio comunale è stato approvato il Piano di riequilibrio del Comune di Palermo. Che eviterà alla città di fallire, ma comporterà l'immediato raddoppio dell'Irpef per i palermitani. Siamo profondamente dispiaciuti che non si sia trovata una scelta vantaggiosa sul Piano di riequilibrio, che noi non abbiamo votato. Un piano di riequilibrio fantasioso e ingiusto, che raddoppierà l' addizionale comunale IRPEF a tutti i
palermitani. E con il rischio di non riuscire neanche a stabilizzare i dipendenti comunali part time. E dare a costoro dignità lavorativa e al Comune di Palermo servizi migliori. Ieri notte abbiamo fatto un tentativo, quasi disperato, di evitare il dissesto e al contempo non fare raddoppiare l'IRPEF ai cittadini, recuperando somme da crediti che il Comune di Palermo vanta. Purtroppo, la nostra proposta non è andata a buon fine, per mancanza di fondi. Siamo pronti a rimboccarci le maniche e ricostruire questa città che amiamo".
Dichiarazione di Avanti insieme, Partito Democratico e Sinistra Comune
«Dopo tre giorni praticamente ininterrotti di consiglio comunale, in cui si sono registrate forti tensioni, l’aula, tranne poche eccezioni, ha convenuto sull’opportunità di salvare la città dal dissesto.
Il piano di riequilibrio ci dà la possibilità di accedere a finanziamenti ingenti stanziati dal governo proprio per evitare a città metropolitane come Torino, Napoli, Reggio Calabria e Palermo il dissesto e per dare finalmente al nostro Comune la possibilità di investire sul personale, uscendo progressivamente dal dissesto funzionale dovuto all’assottigliarsi del numero dei suoi lavoratori e lavoratrici.
A chi ci accusa di “mettere le mani nelle tasche dei palermitani” ricordiamo che l’aumento dell’Irpef è la condizione imprescindibile posta dal governo per firmare l’accordo con i sindaci ed attivare un piano di riequilibrio che potrà essere continuamente riadattato nel tempo.
Alle forze politiche che tuonano contro gli aumenti, le stesse che a Palermo tra il 2009 e il 2012 hanno aumentato al 75% la vecchia tarsu e raddoppiato l’addizionale irpef raggiungendo l’aliquota massima dello 0,8%, ricordiamo che sono responsabili delle dissennate politiche che hanno portato al fallimento il gruppo Amia e la Gesip».
Dichiarazione consigliera Caronia
«Siamo stati messi di fronte ad un Piano di riequilibrio che non può essere votato perché non siamo stati messi in grado di valutare appieno le sue conseguenze, così come non sono state spiegate le conseguenze del possibile dissesto.
Abbiamo assistito ad un balletto di dati e pareri che non permettono al Consiglio comunale di avere informazioni corrette.
Certamente, almeno questo è chiaro, il Piano comporta un aumento delle tasse che non è accettabile soprattutto in un momento di crisi come quello attuale con le famiglie e le imprese già sul lastrico fra Covid e aumento delle tariffe di utenze e servizi.
Certamente, anche questo è chiaro, il dissesto porterà un danno a qualsiasi prospettiva di sviluppo della città: basti pensare che sarà impossibile accedere ai mutui, che tante opere e lavori hanno permesso negli anni.
L'amministrazione Orlando ha gravi responsabilità per quanto avvenuto, così come gravi sono le responsabilità delle politiche nazionali che hanno colpito tutte le amministrazioni comunali del meridione.
Ho provato con altri consiglieri a trovare soluzioni, anche dialogando con l'amministrazione e con gli Assessori, per evitare un disastro che comunque ricadrà sui cittadini.
Le soluzioni non sono arrivate e ora siamo chiamati a scegliere fra un Piano che aumenta le tasse e non si sa se funzionerà o un dissesto che sarà un'ipoteca sul futuro di Palermo.
Per questo certamente sbaglia chi pensa di portare a casa un risultato con la "medaglietta" del sindaco "dissestato", perché il dissesto sarà comunque una ferita per Palermo».
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