Nel 2023 quasi quattro studenti italiani su 10, il 39%, ha ammesso di aver provato nel corso della vita almeno una volta una sostanza stupefacente. Il dato emerge dalla relazione annuale del 2024 del Dipartimento per le Politiche Antidroga al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze, secondo il quale 680mila giovani, cioè un quarto della popolazione studentesca, ha assunto droghe nel corso dell'anno precedente lo studio. E tra i giovani consumatori di sostanze stupefacenti preoccupa il dato sui minorenni: 360mila, cioè più della metà degli studenti che ne fanno uso.
Il coinvolgimento dei minorenni
Secondo i dati del rapporto, il coinvolgimento dei minorenni è evidente anche dal fatto che i minori denunciati per reati penali correlati alla droga sono in aumento del 10% rispetto al 2022 (sono stati 1.246, il 4,5% delle persone denunciate).
Più cocaina e smart drug
Secondo il report, inoltre, aumenta il consumo di cocaina: quasi 54mila ragazzi tra i 15 e i 19 anni riferiscono di aver fatto uso di cocaina nel 2023 e aumenta anche la percentuale di studenti che hanno utilizzato la sostanza prima dei 14 anni. Anche il consumo di nuove sostanze psicoattive è cresciuto in un anno, 160mila studenti tra i 15 e i 19 anni riferiscono di averne consumato almeno una nel corso degli ultimi 12 mesi. Le smart drug più consumate dai ragazzi sono cannabinoidi sintetici (4,6%), ketamina (1,3%), oppioidi sintetici (1,3%), catinoni (0,8%) e Salvia Divinorum (0,5%). E quasi 380mila giovanissimi hanno anche avuto almeno un'intossicazione da alcol.
Tra le ragazze in crescita gli psicofarmaci
Completano il quadro gli psicofarmaci senza prescrizione medica, che hanno raggiunto le prevalenze più alte mai registrate e sono stati utilizzati da 170mila minorenni nel corso dell'anno (11%), con una diffusione più che doppia tra le ragazze. Conseguentemente sono aumentati anche gli accessi al Pronto soccorso per situazioni direttamente correlate alla droga: 8.596 nel 2023, il 5% in più, con un 10% di minorenni.
Il ruolo delle famiglie
Resta la percezione della pericolosità da parte delle stesse famiglie dei baby assuntori. Secondo uno studio recentemente condotto, due quinti dei genitori di studenti tra i 9 e i 14 anni - che frequentano 20 scuole di Roma - relativamente al consumo di sostanze cannabinoidi hanno un atteggiamento di tolleranza e la metà ritiene che consumo di alcol e cannabinoidi vada contestualizzato prima di essere giudicato.
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Fonte: TGCOM24
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