"Il Dpcm è stato firmato, sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. E' frutto di un confronto importante con il Parlamento, c'è stato un lungo confronto con le Regioni e con il Comitato tecnico scientifico. Il principio guida è la tutela della salute come faro e guida. Siamo convinti come governo che per far ripartire il paese si debba vincere la battaglia sanitaria, in particolare in questo momento: la curva dà segnali piuttosto robusti di ripresa e facciamo i conti a livello mondiale con alcune varianti temibili del virus, in particolare quella inglese", aggiunge.
"Ma non vanno sottovalutate la variante brasiliana e quella sudafricana. Il Dpcm prova a mantenere un impianto di conservazione delle misure essenziali vigenti, viene confermato il modello di divisione per aree che corrispondono a colori, sulla base del quadro epidemiologico di ciascun territorio. L'innovazione più rilevante del Dpcm riguarda le scuole. La variante inglese, che in questo momento è prevalente, ha una particolare capacità di penetrazione nelle fasce più giovani", afferma ancora. "Le misure che abbiamo disposto sono necessarie, importanti, possono metterci nelle condizioni di governare la curva del contagio. Valuteremo l'andamento dell'epidemia giorno per giorno", dice, prima di fare un appello ai cittadini: "Siamo in una fase epidemiologica che non può essere sottovalutata, abbiamo bisogno del contributo di tutti. Un'epidemia non si vince solo con un Dpcm e un'ordinanza, il comportamento delle persone è essenziale".
"Il Dpcm sarà vigente dal 6 marzo al 6 aprile, le festività pasquali sono comprese. Il governo valuterà l'evoluzione della curva epidemiologica ed eventualmente valuterà come adeguare le misure in vista di un obiettivo che è lontano sul piano temporale", spiega Speranza. Sull'ipotesi di prolungare l'anno scolastico, il ministro dice che "si valuterà passo dopo passo la necessità di aggiornare le misure. Ci sarà bisogno di un'ulteriore riflessione, è un tema che non può trovare ora una risposta definitiva".
"Il tema della scuola - assicura - è decisivo. Tocca un numero significativo di famiglie italiane e c'è l'attenzione di tutto il Governo. Proviamo a tutelare il più possibile le nostre scuole e la vita dei nostri studenti e docenti. Abbiamo deciso le misure", che prevedono la Dad in zona rossa e in aree con un tasso di incidenza particolarmente elevato, "perché c'è un fatto nuovo legato alla capacità d'impatto della variante inglese sulle generazioni più giovani".
Elemento che, puntualizza Speranza, "non si trasforma in sintomatologia grave, ma diffonde il contagio. I più giovani possono portare il virus nelle case ai genitori e nonni e aumentare la velocità della curva. Noi continueremo ad analizzare i dati, verificare quello che avviene nel nostro Paese e valuteremo anche passo dopo passo se c'è necessità di aggiornare le misure sulla base dell'andamento della curva epidemiologica".
Per Speranza, "è un momento in cui la curva dà segnali piuttosto robusti di ripresa e risalita e facciamo i conti a livello europeo e mondiale con alcune varianti temibili del virus: la variante inglese che è divenuta prevalente ma anche alcune presenze significative da non sottovalutare della variante brasiliana e sudafricana". Sul Dpcm, assicura, "c'è stato un lungo confronto col Parlamento e con le Regioni e con il nostro Comitato tecnico scientifico".
"Il principio guida è quello della tutela della salute come faro essenziale. Siamo convinti che per far ripartire il Paese serva vincere convintamente la battaglia sanitaria. La vittoria della battaglia sanitaria è la prima mattonella per la ricostruzione di una fase espansiva di crescita e sviluppo per il nostro Paese", continua.
"L'intervento economico a sostegno dei soggetti che si trovano a pagare un prezzo più alto è indispensabile. Siamo impegnati fin dai prossimi giorni a lavorare in questa direzione", continua Speranza rispondendo poi alle domande in conferenza stampa sul nuovo Dpcm, ribadendo la "necessità di dare un ristoro economico, una risposta, a quei tanti soggetti costretti a non continuare le loro attività a causa delle misure che sono oggi vigenti".
"Ci aspettiamo che, se la curva continuerà a salire, per il meccanismo automatico delle mie ordinanze (che ora avranno effetto a partire dal lunedì)" si andrà verso "una maggiore presenza di colori arancione e rosso nelle prossime settimane nel nostro Paese. L'impegno del governo è dare risposte a queste persone" le cui attività saranno colpite dalle misure. "Siamo unitariamente convinti che bisogna dare risposte, consapevoli dei sacrifici di queste persone e il governo vuole stare loro vicino con atti concreti. Ma - ribadisce Speranza - questi sacrifici sono indispensabili".
"In Italia - continua - ci sono quasi 3 milioni di persone, qualcosa che si avvicina al 5% della popolazione, che hanno avuto il Covid. Su questo pezzo di Paese c'è un'attenzione molto alta. Ci sono protocolli che stiamo studiando, ipotesi sperimentali che stiamo verificando, per capire le conseguenze di lungo termine del Covid, un virus insidioso che provoca conseguenze non solo nell'immediato. E' uno degli obiettivi del ministero della Salute monitorare anche gli effetti a lungo termine, ci sono dei progetti a cui stiamo lavorando che nel più breve tempo possibile renderemo noti", quanto annunciato dal ministro rispondendo a una domanda sul post Covid.
"Il luogo giusto" per discutere sulla proposta di passaporto vaccinale "è la riunione di tutti i Paesi europei. C'è bisogno che i leader europei ragionino di questo. Non è un tema che secondo me può essere affrontato in poco tempo", ha detto ancora, rispondendo a una domanda. "Non siamo in Europa a un livello tale di vaccinazioni da poterci consentire secondo me già una decisione, una scelta di natura definitiva - ha aggiunto Speranza - ma ritengo che quella sia la sede giusta" per discuterne. "E l'Italia come sempre ha fatto in questi mesi si muoverà nella massima sintonia con i principali Paesi europei e con la Commissione Europea".
"E' stato approvato dal Parlamento nell'ultima risoluzione" nell'ambito delle "mie comunicazioni avvenute a fine febbraio, un testo molto chiaro che va nella direzione di considerare il vaccino bene pubblico globale. Noi riteniamo che quella sia la linea: il vaccino non come privilegio di pochi ma come diritto universale", sottolinea quindi il ministro.
La linea è "quindi provare a costruire le condizioni per cui si superino visioni esclusive ed escludenti - ha chiarito Speranza - e da parte delle compagnie farmaceutiche al momento l'atteggiamento è di comprensione di questa sfida che non è solo di un Paese e di tutta Europa, ma anche di tutta la comunità mondiale".
Fonte: Adnkronos
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