Un messaggio fin troppo esplicito, così come altri ve ne sono stati nel recente passato: "Rizzi da lì non esci vivo". La minaccia, ricevuta via social, è arrivata da una persona di Palermo appena poche ore dopo che Enrico Rizzi aveva diffuso un comunicato ove denunciava la grave situazione dei cavalli che trainano le anacronistiche carrozze per i turisti.
“Avevo evidenziato come due carrozze su tre che ieri stazionavano in piazza Verdi, fossero prive della targa che per legge deve essere rilasciata dal Comune di Palermo, pertanto abusive, mentre in un antecedente comunicato che faceva seguito a segnalazioni di turisti, denunciavo come nei pressi del porto alcuni cavalli erano stati legati ai pali dell’illuminazione pubblica, di fatto fermati sulle strisce pedonali e anche in curva. Chi mi minaccia – ha dichiarato Enrico Rizzi – con tutta evidenza non mi conosce, di certo non mi fermerò”.
Rizzi, attivista da oltre venti anni per i diritti degli animali e commissario del Dipartimento tutela animali e lotta alle zoomafie di Sud chiama Nord, aveva più volte invitato il Prefetto di Palermo a intervenire visto le situazioni anche potenzialmente pericolose che in più occasioni si sono verificate a causa dei cavalli sfruttati per il turismo. In ultimo l’animale che lo scorso 11 maggio si era imbizzarrito in corso Vittorio Emanuele, percorrendo in folle corsa l’asse viario e causando danni.
“Avevo chiesto al Prefetto - ha aggiunto Rizzi - cos’altro occorresse a Palermo per porre fine all’uso, decisamente ottocentesco, dei cavalli; non credo vi sia stata risposta. Ora pure la minaccia, come già altre volte è successo, come quando sono stato inseguito in strada da un cocchiere decisamente alterato proprio perché avevo segnalato nello stesso posto di ieri, alcune carrozze prive della targa. Evidentemente la città non risolve i problemi di recidività e le vecchie abitudini sono dure a morire”.
Rizzi, proprio a seguito delle intimidazioni e delle minacce ricevute è soggetto a tutela di polizia. Tra gli argomenti più volte denunciati le corse di cavalli e i combattimenti tra cani.
Di seguito la denuncia di Enrico Rizzi:
“Se neanche nella piazza innanzi al Teatro Massimo si riesce a fare rispettare le regole sul mantenimento delle carrozze per i turisti, mi chiedo cosa succederà a breve quanto le temperature sfonderanno i limiti imposti dal Comune per il fermo dei cavalli”. Lo ha detto Enrico Rizzi, attivista per i diritti degli animali e commissario del Dipartimento tutela animali e lotta alle zoomafie di Sud chiama Nord, dopo che alcuni turisti hanno segnalato stamani alcune carrozze con i cavalli in piazza Verdi.
“Mi sono facilmente accorto – ha spiegato Rizzi – come ben due delle tre carrozze presenti sembrano prive dell’obbligatoria targhetta con la quale devono essere registrate dal Comune. Senza di queste, ad esempio, non si ha alcun controllo sulle stalle, ammesso che vengano fatti. Figuriamoci tutto il resto. In mancanza dello strumento identificativo, sono abusive”. Pochi giorni addietro un cavallo imbizzarrito si era lanciato alla corsa causando danni lungo corso Vittorio Emanuele. Già nel passato si sono verificati altri gravi incidenti. “È chiaro – ha aggiunto Rizzi – come in presenza di carrozze abusive, che sfuggono pertanto ad ogni controllo, non si può garantire alcuna prevenzione. Cos’altro occorre, forse un ferito grave per intervenire? Il Prefetto di Palermo non può più tergiversare: basta carrozze e basta irregolarità”. Appena due giorni addietro alcuni turisti avevano segnalato a Rizzi alcuni cavalli legati ai pali della luce, in curva e pure sulle strisce pedonali di via Mariano Stabile.
L’attivista, per le sue battaglie in favore dei cavalli di Palermo, è stato pure inseguito da alcuni vetturini decisamente male intenzionati nei suoi confronti. Dai canali social di Rizzi, che contano centinaia di migliaia di follower, giungono sovente segnalazioni proprio sulle carrozze di Palermo. Persone indignate per le condizioni dei poveri animali. “Mi sembra che qualcuno voglia far rimanere Palermo prigioniera di chissà quale esigenza che sfugge ad ogni logica, visto che quello dello sfruttamento dei cavalli è un settore ormai marginale rispetto all’economia della città e in buona parte in mano agli abusivi. Tanto – ha concluso Rizzi – a pagare sono gli animali”.
Fonte: Enrico Rizzi
Fonte Immagine: Enrico Rizzi
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