“Nella delibera con cui la giunta l’11 marzo ha approvato il Piano Triennale dei fabbisogni non è contenuto nessun investimento per il personale comunale. Il sindaco smentisce se stesso e posticipa i full time di nuovo al 2027”. A dichiararlo è la Fp Cgil Palermo con Saverio Cipriano, Luigi D’Antona, Marina Pagano e con gli Rsu Luciano Ficile, Emanuele Muratore, Marco Leo, Antonella Minasola, Gianfabio Monacó, Michele Manca e Antonio Di Carlo.
Il sindacato fa riferimento all’ultima riunione in cui il sindaco Roberto Lagalla aveva promesso il full time di tutti i dipendenti entro giugno 2026: incremento di 2 ore nel 2025 e di 4 ore nel 2026. Ipotesi che aveva visto la netta contrarietà della Fp Cgil.
“Invece al peggio non c’è mai fine – rintuzzano i sindacalisti della Fp Cgil Palermo e le Rsu – Con la delibera numero 47 approvata lunedì scorso, il sindaco Lagalla fa il passo del granchio, tornando sui suoi passi e posticipando nuovamente al 2027 il tempo pieno dei dipendenti. Si continua ad assumere nonostante l'amministrazione da un lato dica di non avere soldi e dall’altro invece opti per manovre più dispendiose, assumendo dall'esterno invece di prediligere dipendenti interni formati da 30 anni, molti dei quali con titoli superiori alla loro area di inquadramento”.
“L’operato di questa amministrazione – ribadiscono Cipriano, D’Antona, Pagano e gli Rsu della Fp Cgil - sembra ricordare la tela di Penelope dell’Odissea, di giorno si cerca di cucire un piano sul personale ma di notte prontamente si scuce lo schema elaborato, ritornando al punto iniziale. Avevamo già detto no a un allungamento del full time al 2026, figuriamoci a un ritorno all’ipotesi del 2027. E non c’è nessuna chiarezza sulla categoria D per le educatrici, sul mancato utilizzo della totalità dello 0,55 per le progressioni verticali in deroga, nessuna previsione per il 50 per cento di progressioni ordinarie, nessun ripristino del profilo di coordinatore assistenti sociali. Insomma, niente di niente da parte di un’amministrazione che promette e non mantiene, contraddicendo se stessa”.
Nei prossimi giorni la Fp Cgil Palermo chiederà anche l’intervento del prefetto. “Ormai – denuncia la Fp Cgil - la situazione per i lavoratori del Comune è intollerabile, con carichi di lavoro diventati eccessivi a fronte di stipendi bassi, erosi dall’inflazione, senza rinnovi contrattuali. Sono tanti gli uffici in sofferenza: lo sportello Suap, l’area tecnica, lo stato civile e i tributi, dove le assistenti sociali ogni giorno sono costrette a tamponare situazioni di tensione dopo la sostituzione del reddito di cittadinanza con il sussidio Adi, subendo in alcuni casi anche minacce. Stessa cosa per gli operatori della Polizia municipale, ridotti al lumicino per la gestione di una città come Palermo”.
E i servizi rivolti ai i cittadini continuano a peggiorare, attacca la Fp Cgil Palermo, per colpa della poca attenzione sul personale. “Oggi - concludono Cipriano, D’Antona e Pagano della Fp Cgil e le Rsu Ficile, Muratore, Leo, Minasola, Monacó, Manca e Di Carlo - il Comune di Palermo conta su 4.800 unità a fronte di una dotazione organica che dovrebbe prevedere 7.800 unità e questo non è accettabile per la quinta città d’Italia”.
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Fonte: Cgil Palermo
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