Allarme in vista degli esami a poco più di due settimane dalla maturità: il problema, almeno in alcune regioni, è legato alla nomina dei presidenti delle commissioni degli esami di maturità si presenta problematica, almeno in alcune regioni.
Le defezioni sono forti soprattutto in Lombardia, dove i timori di contagi da parte dei docenti sono ancora forti. La situazione è denunciata da varie sigle sindacali del mondo della scuola.
Alcuni uffici scolastici regionali già nei giorni scorsi hanno fatto una seconda chiamata e un appello al senso di responsabilità; nei prossimi giorni dovranno agire d'ufficio per trovare i presidenti di Commissione ancora mancanti all'appello.
Intanto nei giorni scorsi è arrivata la nota del Ministero dell'Istruzione a dare un chiarimento per i commissari interni degli esami di Stato: specifica che il commissario interno che dovesse avere una patologia che lo espone a rischio contagio potrebbe fare - presentando certificazione medica - gli esami in videoconferenza o in altra modalità telematica sincrona, qualora risulti per essi, da apposita certificazione medica, il rischio di contagio.
Anche i candidati degenti in luoghi di cura od ospedali, detenuti o comunque impossibilitati a lasciare il proprio domicilio nel periodo dell'esame, inoltrano al dirigente scolastico prima dell'insediamento della commissione o, successivamente, al presidente della commissione d'esame, motivata richiesta di effettuare il colloquio fuori dalla sede scolastica, corredandola con la necessaria documentazione. Il dirigente scolastico - o il presidente della commissione - dispone la modalità d'esame in videoconferenza o in altra modalità telematica sincrona.
Oggi, intanto, su Facebook il ministro Lucia Azzolina ha inviato un messaggio di ringraziamento, "In questa giornata il mio ringraziamento più sentito va a tutti i genitori che in questi mesi di emergenza hanno seguito i loro figli nella didattica a distanza, che hanno fatto un lavoro straordinario a supporto della scuola. La comunità scolastica è esattamente questo: fare ciascuno la propria parte, dare man forte affinché il sistema possa funzionare. Grazie all'impegno di tutti la scuola non si è fermata. E tornerà più forte di prima, a settembre, quando i ragazzi potranno tornare nelle aule, con i loro insegnanti. Stiamo lavorando per questo. Senza sosta. Consapevoli delle difficoltà, ma certi che tutti uniti ce la faremo".
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