Con la sentenza n. 207 del 24 marzo 2020, il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Sicilia ha rigettato l’appello proposto dalla C.F. Edilambiente e ha annullato i provvedimenti regionali con cui era stata autorizzata l’apertura di un impianto di stoccaggio e compostaggio di rifiuti che sarebbe dovuto sorgere a Terrasini.
I giudici del Consiglio di Giustizia Amministrativa hanno, infatti, accolto le tesi difensive proposte dal Comune di Terrasini, a firma dell’avv. Francesco Stallone (e con la collaborazione degli Avv.ti Filippo Ficano e Filippo Gallina) con cui era stato chiesto l’annullamento dei suddetti atti autorizzativi.
In particolare, il C.G.A. ha ritenuto illegittima la decisione di non sottoporre il progetto di realizzazione dell’impianto a previa valutazione di impatto ambientale, che, viceversa, si rendeva indispensabile in ragione della tipologia di rifiuti che l’impianto avrebbe dovuto trattare e delle caratteristiche concrete del territorio comunale, a forte vocazione naturalistica e turistica.
Anche la specifica localizzazione del sito ove era prevista la costruzione dell’impianto è stata dichiarata illegittima.
Secondo i giudici, il luogo prescelto non sarebbe stato comunque idoneo, dal momento che si trova a una distanza inferiore a 60 metri dal tratto autostradale.
Pertanto la sentenza del Cga ha deciso che il progetto che Edilambiente avrebbe voluto realizzare non rispettava la normativa di legge relativa alle realizzazioni di impianti per compost, avendo ritenuto la illegittimità della procedura seguita dagli assessorati competenti, per quel che riguarda le diverse fasi alle quali necessariamente doveva essere sottoposto il progetto, per verificare l’assoggettabilità alla valutazione di incidenza ambientale.
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