"Se ne sono avvicendati di proclami negli ultimi anni sui giardini del Castello della Zisa: prima quelli sull’ultimazione dei lavori di manutenzione, che annunciavano il ritorno al loro splendore. Poi quelli sul loro imminente restyling, che doveva consistere nella pulizia delle vasche, nella piantumazione di centinaia tra alberi, piante e cespugli di rose e nella realizzazione, tra gli spazi verdi riqualificati, di aree inclusive come zone dedicate ai giochi dei più piccoli e di un’area fitness da poter fruire fino al tramonto. Ma tanto chiacchiericcio mediatico, per cosa, quando le attuali condizioni del castello della Zisa, sono di nuovo ingoiate dall’incuria e dall’abbandono del giardino?
I sopralluoghi fatti nei giorni scorsi a seguito di ripetute segnalazioni di alcuni residenti ci hanno fatto constatare il mortificante stato di manutenzione dell'intero spazio. Così, adesso, anziché dalla bellezza architettonica e dalle meraviglie dei giardini della residenza dei sollazzi, battezzata al-Azīz, cioè ‘la splendida’, lo sguardo è letteralmente invaso dallo stato di abbandono e di disarmo nei quali versano le vasche, che anziché essere piene d’acqua, sono piene di detriti e rifiuti; e dall’erba alta, dalla sterpaglia, da rifiuti di plastica e carta che svolazzano nell’area antistante i giardini. O dalla presenza di un cantiere che avevamo denunciato qualche anno fa.
Inammissibile che si dica che lo stato in cui versano i giardini della Zisa dipendano dall’attuale emergenza rifiuti o dall’incivilta’ dei palermitani: qui si tratta solo di ordinaria e scarsa manutenzione, la stessa che sta investendo anche Villa Trabia, oggi Parco Cassarà, dove si assiste, nonostante le ripetute richieste di interventi urgenti di irrigazione, alla morte del roseto piantumato poco meno di un anno fa e a prati completamente secchi. Anche qui, si attende, così come alla Zisa, la riparazione di una pompa dell’acqua o di un non meglio precisato impianto di irrigazione, in attesa che tutto vada in malora.
È mai possibile che gli annunci sul recupero di un parco piuttosto che di un altro, debbano quindi risuonare come beffe o un 'inutile spreco di denaro pubblico? Cosa aspetta l’amministrazione Lagalla ad attivarsi seriamente per restituire loro dignità e decoro? La verità è che occorre una profonda riflessione sulla gestione del patrimonio arboreo in città, a partire da una radicale rivisitazione del contratto di servizio di Re.Se.T. e dall’affidamento della manutenzione ordinaria e straordinaria delle vasche e/o fontane di parchi e ville storiche ad una ditta esterna specializzata. Senza, il futuro del verde in città, sarà a perdere".
Lo dichiara Concetta Amella, componente terza commissione ed ambiente.
Fonte: Comune di Palermo
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