Il Profumo delle foglie di limone

Scritto da Clara Sànchez, “Il profumo delle foglie di limone” arriva in Italia il 13 Gennaio 2011, dopo essere diventato in Spagna un vero e proprio caso editoriale.

“ Credi nelle apparenze? Credi di essere al sicuro? Conosci veramente chi ti è vicino? La verità deve venire a galla”. E’ con queste domande che si presenta il libro, riportate nella copertina, e che ti anticipano già che nelle sue pagine si incontreranno sospetto, paura e tensione.

“El Paìs” lo definisce un romanzo straordinario, “El mundo scrive ” Scuote la coscienza e svela l’orrore che la normalità cela.”, “Un romanzo sulla vendetta e la cattiveria, ma anche sull’amicizia e sull’amore. Toccherà la vostra anima.”dichiara invece Qué Leer. Buonissimi presupposti per acquistarlo e immergersi dentro una storia davvero curiosa e particolare.

Sandra ha 30 anni e della sua vita non ha deciso ancora cosa farne e con chi stare. E’ disoccupata, incinta di un uomo che non ama abbastanza, e piena di dubbi. Decide, per questo, di evadere dalla vita di tutti i giorni e chiede alla sorella di trasferirsi per un po’ nella sua casetta di Costa Blanca, piccola vicino al mare ricca di fiori, verde e dove si respira un inebriante profumo di foglie di limone. Non poteva immaginare, nemmeno nei suoi peggiori incubi, che da quel momento tutto sarebbe cambiato e che la tranquillità non sarebbe stata di certo una compagna nella sua avventura.

Scopre, grazie a Julian, un anziano che conosce per caso, che i dolci e premurosi vecchietti incontrati in spiaggia e che l’avevano invitata spesso a casa loro per farsi compagnia a vicenda, sono dei nazisti. Nazisti, che comandavano nel campo di concentramento di Mauthausen, che avevano sterminato uomini con crudeltà e orrore, e che con l’organizzazione di una Confraternita continuano a rivivere, insieme ad altri personaggi potenti del campo , una vita parallela, dove rivivevano un mondo che, per fortuna non esiste più. Julian, ex prigioniero di quel campo, cerca da tutta la vita vendetta e chiede a Sandra di aiutarlo ad avere delle informazioni. Da quel momento si mescolano sentimenti di paura, amicizia, sospetto e amore che, tengono il lettore attento e pronto ad aspettarsi qualsiasi cosa.  Tante emozioni e situazioni che ci fanno capire quanto sia fragile l’essere umano e quanto invece un sentimento possa renderlo forte, perché ci permette di seguirlo e far qualsiasi cosa per non rimanere vuoti.

La scrittrice in alcuni passaggi descrive la sofferenza dei prigionieri al campo di concentramento che immediatamente mi ricollegano al libro “ Se questo è un uomo” di Primo Levi, dove viene raccontata dettagliatamente, in maniera minuziosa quello che avveniva in quei campi e quello che poteva provare un essere umano ridotto ad esperimento, ad un numero ad un animale. Non ci sono sicuramente parole per provare a spiegare questo pezzo di storia, e non finirà mail il ritegno nel pensarci, ma come chiedeva proprio Primo levi si deve e si dovrà continuare a ricordare quello che è accaduto, affinché si possa capire dove può arrivare la crudeltà e la follia di un essere umano e cosa è capace di fare. Nelle ultime due pagine del libro troviamo con sorpresa un’intervista alla scrittrice, ed una domanda in particolare ha una risposta davvero interessante che  ci lascia un momento di riflessione :

“Perché l’orrore nazista continua ad attrarre la nostra attenzione?”

Clara Sànchez risponde : “  Perché non si capisce. E’ fuori da ogni possibilità di comprensione umana, uno sterminio tanto sistematico e organizzato. Gli psicopatici attraggono, e bisogna stare in guardia, perché possono occupare gli scranni del potere, sono freddi e sanno come manipolare gli altri. Bisogna avere buon senso, rimanere freddi.

 

 

Fonte: redazione palermomania.it

 

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