Il periodo storico è quasi lo stesso. Thomas Pynchon ambienta il suo noir in stile Raymond Chandler all’inizio degli anni Settanta in California. In Italia uscirà a fine ottobre per Einaudi con il titolo Vizio di forma. Mentre lo scrittore di origine irlandese Colum McCann fa evolvere i suoi personaggi a New York nel 1974. L’evento centrale dell’intricata vicenda è l’esibizione del funambolo Philippe Petit. Quell’anno tese un cavo d’acciaio fra le due torri gemelle del World Trade Center e la mattina del 7 agosto attraversò la distanza come se stesse camminando sull’aria.Il libro di McCann si intitola Questo bacio vada al mondo intero e in Italia lo ha pubblicato Rizzoli. E’ il libro del momento: recensioni bellissime, librai entusiasti, passaparola che promette molto bene. E’ un libro ben scritto, ben costruito che però non emoziona davvero. Ne ammiri il virtuosismo, spesso un po’ eccessivo e ti domandi perché l’autore non sia stato incoraggiato a stringare il tutto. La vicenda si dipana per oltre 450 pagine fra preti operai, puttane di colore, madri che hanno perso i figli in Vietnam e giovani aspiranti artisti tossici. Nessun personaggio ti tocca davvero il cuore.Mentre invidio chi si accosterà al libro di Pynchon, che ho letto in inglese l’estate scorsa, chiedendomi come avrebbe mai fatto il traduttore a mantenere l’ilare e stralunata cadenza del linguaggio degli anni Settanta. Dimenticatevi dei libri quasi illeggibili che il misterioso autore ci ha propinato di recente. Questa è un’opera di puro amore per un’epoca che sta tramontando, avvelenata dalla sfiducia verso il mondo hippy scaturita in seguito agli omicidi Manson.E’ un giallo costruito con enorme perizia, con avvocati strafatti di canne, bellissime ragazze in bilico fra adolescenza e gioventù, bande di motociclisti al soldo di potenti truffatori, surfisti, musica e il poliziotto corrotto più fosco, intelligente e temibile che vi sia mai capitato di incontrare. Nella scena finale, quando la nebbia avvolge il protagonista, il detective Doc Sportello, al volante della sua scassata automobile, capisci che è la fine di un’epoca di cui lo scrittore sta parlando. A me sono venute le lacrime agli occhi.Gli anni Settanta, in America, hanno visto l’esplosione di ogni sorta di energia: nel cinema, nel giornalismo, nei libri, nell’arte, nei modi di vivere. Quando non è sfociata in prodotti di vera qualità, ammirati ancora oggi, si è accartocciata su se stessa ed è affogata nella droga, nell’alcol, nell’autodistruzione.McCann, che ora vive negli Stati Uniti, è nato a Dublino nel 1965. Ogni generazione demolisce i miti della generazione precedente. Ma gli anni Settanta che troviamo in Questo bacio vada al mondo intero sembrano scaturire da un’operazione fatta a tavolino. Prendiamo il peggio di quegli anni e facciamolo ruotare attorno al gesto del tutto cerebrale di un funambolo ossessionato da un’idea. Le simboliche torri gemelle distrutte nel 2001 stanno al centro della narrazione come un macigno, come se non sapessimo già che sono un ricordo indelebile.Pynchon intesse divertimento puro nella sua trama. Vizio di forma mi è sembrato un libro esilarante. E’ anche un’opera piena d’amore per un’epoca sgangherata e improbabile, irresponsabile e forse anche insopportabile, ma che ci ha dato scrittori come Thomas Pynchon e musicisti come Jimi Hendrix. Un periodo che nonostante tutto sapeva che cos’era un lavoro ben fatto. In confronto il libro di McCann è furbo, politicamente corretto, ma algido.E’ molto più emozionante l’ultimo libro dell’irlandese John Banville: Considerazioni su April, un giallo ambientato nella Dublino dei primi anni Sessanta. Sarà anche “cool” essere freddi, clinici e spassionati in letteratura. Quasi che l’unica passione rimasta sia dimostrare la propria bravura nel raccontare una storia di scarso interesse. E se fosse vero che tutti gli autori americani più bravi ormai si dedicano a scrivere le nuove serie televisive?
Fonte: Tiscali
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