Il libro “Semplicemente Vite” scritto dalla psicoterapeuta palermitana Loretta Biundo, pubblicato da Edizioni ZAcco, appartiene alla tipologia del romanzo contemporaneo.
Si sviluppa, infatti, attorno a temi e contesti dell’attualità, con uno stile semplice, ma trattando argomenti complessi in modo efficace e approfondito, come la disabilità psichica, il disagio e lo smarrimento giovanile, l’omosessualità. Tutti temi dalla grande valenza sociale che implicano altri aspetti del vivere ad essi connessi come l’alcolismo, l’emigrazione, l’emarginazione e il pregiudizio. Vi troviamo narrazioni e descrizioni alternate ai lunghi pensieri dei personaggi, soprattutto di Michela, che costituisce una parte fondamentale del romanzo.
“Il romanzo si snoda attraverso il racconto di storie di vita. – spiega Loretta Biundo - Alcune semplici, altre vissute a limite, altre ancora segnate dalla disabilità mentale. È la storia di Michela madre, moglie e donna. È la storia di Edoardo che s’innamora perdutamente di Michela, ma è anche la storia di Igor, di Agnese e di Liù. È un racconto di storie di vita, dalle più semplici alle più complesse, che si intrecciano nella quotidianità del vivere attorno ad un unico filo conduttore che è la ricerca dell’amore, della felicità e della realizzazione personale. È la narrazione della storia di un amore che si trasforma per continuare a vivere. Gli avvenimenti descritti nel romanzo sono semplicemente il frutto della mia fantasia, anche se dentro c’è molto dei miei studi, dei miei pensieri e delle mie riflessioni. Fatti, nomi e persone sono il prodotto della mia creatività e non ci sono contatti e collegamenti con la vita reale”.
Il libro di Loretta è un intreccio di storie tra uomini e donne del nostro tempo, come spiega Grazia Gulino nella prefazione, “incastrati” nel contesto societario in cui vivono ma da cui si staccano d’improvviso, per ragioni diverse, come se una forza superiore li strappasse dalla realtà scaraventandoli nel buio luminoso dell’irrealtà. Talora si macchieranno di colpe che devieranno il loro percorso, ma il loro destino sarà altro. È un viaggio nel labirinto delle emozioni del vivere. Quel vivere attraverso il dolore che ciascuno, a modo proprio, urla, sviscera, analizza, metabolizza e trasforma in forza. Una forza inimmaginata che conduce al riscatto, al riappropriarsi della propria vita, sino a tornare ad esserne artefici e protagonisti.
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