Oltre quaranta storie scritte per diletto. Ogni racconto è un’impronta che ci porta verso una mèta lontana, dove emerge un’attenta analisi della vita, guardata e gustata in piccoli gesti, in frasi dette e non dette, infatti “Todo Mundo” non è un titolo a caso.
Sono storie umane e non, come recita il sottotitolo, scritte con perizia di dettagli da Antonio Musotto, che della scrittura ne ha fatto un palcoscenico senza eguali e che sarà presentato venerdì 21 dicembre alle ore 18,00 presso la Chiesa San Cristina La Vetere – cortile dei Pellegrini, 6.
Non basta una lettura critica, un semplice tentativo d’indagine per cogliere l’essenza e il pensiero di Musotto, anche se storia, memoria, verità, fantasia traspaiono nei suoi racconti surreali, affreschi narrativi sull’epidermide della realtà. Storie incredibili, assolutamente coinvolgenti, tutte con una caratteristica che risulta significativa e che lascia il lettore letteralmente a bocca aperta: il colpo di scena finale.
E’ un autore che, in un modo particolarmente consapevole, elabora la sua scrittura secondo un’esperienza personalissima, specchio del suo vissuto, e la sua parola è parola che induce verso un mondo nuovo, quel mondo dove l’uomo non dovrà continuare a sognare, e se vuole sognare dovrà fermarsi a riflettere. Un viaggio-parola-verbo-voce dove la scrittura è la sua forza motrice.
Dopo un’attenta lettura, tutto d’un fiato, dove le pagine scorrono velocemente suscitando grande emozione al lettore, rimane nella mia mente la storia pazzesca ma straordinaria di “Vado pazzo per le vacche” o ancor di più “Perfetto” che mi ha lasciata letteralmente senza parole…poi riflettendo, ma sempre poi, ho riso!
Ogni storia rappresenta uno squarcio di realtà, come una piccola finestra sul mondo. Leggendo il libro di Musotto, è quasi come se fossimo seduti in disparte, nella stessa stanza dei protagonisti e ascoltassimo le loro storie nascosti dietro un angolo.
I racconti sono diversi tra loro, ma accomunati da uno stile inconfondibile ricco di meticolose descrizioni.
Scorrendo le 233 pagine troviamo un variegato mondo fatto di giovani clandestini, medici sadici, drogati, assassini, puttane. Non manca proprio nulla. Sono descritte condizioni di vita a se stanti, classi sociali diverse dove i protagonisti inseguono desideri differenti, ma tutte le storie sono assolutamente appassionanti.
Ogni pagina ruba al lettore un sospiro, un'esclamazione o lo lascia col fiato sospeso, fino al momento cruciale nel quale termina in racconto e, alcune volte, anche un ironico sorriso.
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