Può uno dei momenti più intensi della vita trasformarsi in un dramma dalle tinte fosche? Può una vita appena iniziata scorgere il baratro della morte? Possono due genitori ritrovarsi a lottare prima ancora che gioire? Questo è quello che è accaduto a Damiano e alla sua famiglia che per 226 giorni, senza mai risparmiarsi, hanno dovuto affrontare una prova dietro l’altra, un saliscendi di vissuti travolgenti e contrastanti, un vortice di paure e di desideri. Un miracolo chiamato vita racconta questo: una storia di sacrifici e di dolore, di forza e di speranza, ma soprattutto un monito e un incoraggiamento per tutti coloro che si trovano a vivere sospesi.
“Ho scelto di raccontare questa storia, perché ho avuto sempre la sensazione di aver vissuto qualcosa di speciale, qualcosa di inspiegabile. Volevo lasciare una testimonianza di emozioni, sensazioni, paure e frustrazioni, perché quelle in questi momenti così duri sono all’ordine del giorno. Volevo creare un tributo ai dottori che hanno salvato mio figlio, alle infermiere, agli staff che ce l’hanno messa tutta. Quando tutto sembrava perso hanno fatto la differenza. Damiano può con questo libro anche l’occasione per dire grazie. Perché di questo si parla, di buona sanità, di umanità e di dottori che interpretano il lavoro come una missione”, dichiara Currenti.
In questo libro - leggiamo nella prefazione di Samantha Viva - ho trovato più che una storia ho letto una grande voglia di rivalsa e un grande messaggio di fiducia che sono sicura potranno giovare a molti.
“Ho scelto di far scrivere prefazione a Samantha Viva e post fazione a Giovanni Finocchiaro. Entrambi sono persone speciali per me. Una per me è una sorella, l’altro mio maestro di giornalismo e amico di lunga data. Perché volevo che fossero testimonianze non semplici frasi. Ho avuto tanto sostegno per Damiano. Per lui hanno fatto il tifo in tanti. Grazie ai social, con uso consapevole, ho sempre rendicontato tutto, anche nei giorni più duri. Questa storia mi ha cambiato, ci ha cambiati. Francesco, arrivato nel 2015, ci ha permesso di essere genitori, in quei terribili momenti dovevamo essere guerrieri. Lottare accanto a nostro figlio”, conclude Currenti.
Nunzio Currenti, classe 1972, è giornalista professionista dal 2008 e grande appassionato di sport. Ha collaborato con il quotidiano La Sicilia per 25 anni. Ha curato l’Ufficio Stampa del Comune di Santa Venerina e, successivamente, di Fiumefreddo. Si occupa da sempre di comunicazione, in particolare nella pallavolo e nel calcio. Segue con grande passione il ciclismo. È coordinatore dell’inserto mensile Tempo sport ciclismo, edito dallo CSAIn.
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