La Commissione europea intende rilanciare il meccanismo volontario di solidarietà per ricollocare i migranti salvati nel Mediterraneo centrale e invita gli Stati membri ad "accelerarne l'attuazione", affrontando "le strozzature finora individuate, migliorando la flessibilità, razionalizzando i processi e attuando il finanziamento di misure alternative". Lo prevede il piano di azione presentato dall'esecutivo Ue in vista del Consiglio Interni straordinario di venerdì prossimo.
La Commissione europea lancia dunque un 'Action Plan', un piano basato su venti azioni, con l'obiettivo di affrontare le "sfide attuali ed immediate" sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale. Si tratta, dice la commissaria europea agli Affari Interni Ylva Johansson in un punto stampa a Bruxelles, essenzialmente di un "appello ad accelerare" le azioni già sul tavolo, con alcune iniziative nuove.
La prima azione è lanciare, entro fine anno, la 'Team Europe Initiative on Central Mediterranean'; poi, tra l'altro, "aumentare il coordinamento operativo dell'azione esterna sulle migrazioni", "rafforzare le capacità di Tunisia, Egitto e Libia" di "prevenire le partenze irregolari", sviluppare "un nuovo programma regionale per combattere il traffico di migranti", rafforzare la task force trilaterale Ue/Unione Africana/Onu per la Libia; concludere "rapidamente" l'accordo operativo tra Frontex e la missione Eubam in Libia; "intensificare la cooperazione" di Frontex con Eucap Sahel Niger; "consolidare la cooperazione" con Niamey; "coordinare gli sforzi diplomatici" nei confronti dei Paesi terzi nei quali rimpatriare i migranti; predisporre "operazioni di rimpatrio rapide e mirate" effettuate da Frontex; "accelerare l'attivazione" della partnership per i talenti con Tunisia, Egitto e Bangladesh; "aumentare la cooperazione" tra gli Stati membri nello scambio di informazioni.
Inoltre, Frontex condurrà una "valutazione" della situazione nel Mediterraneo Centrale, per "identificare le necessità" di supporto attraverso "operazioni congiunte"; "promuovere il dialogo" tra gli Stati rivieraschi del Mediterraneo; "promuovere le discussioni" nell'Organizzazione marittima internazionale sul "bisogno" di un "quadro specifico e linee guida per le imbarcazioni che hanno un particolare focus sulle attività di ricerca e soccorso, in particolare alla luce degli sviluppi nel contesto europeo".
Fonte: Adnkronos
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