Giuseppe Conte ha dimostrato ai suoi detrattori di essere un politico di grande talento. Il successo ottenuto in Europa è stata l'attestazione incontrovertibile della sua capacità di rappresentare, in modo ottimale, il governo italiano durante l'emergenza Covid e post Covid, sorretta da una visione fondata sulla lungimiranza e sulla concretezza, di tale e tanto vigore da contenere, in modo tenace ed encomiabile, l'avanzare della pandemia e da saper individuare le soluzioni economiche più adeguate per fronteggiare la grave crisi economica conseguente.
Anche Berlusconi ha applaudito al successo di Giuseppe Conte in Europa, per aver ottenuto lo stanziamento, a favore del nostro Paese, di 209 miliardi ed ora chiede allo stesso di collaborare anche con l'opposizione. Si, ma quale opposizione? Solo con Forza Italia e non certo con Salvini e con Meloni, indeboliti dal successo ottenuto dal Primo Ministro. Questa volta - non vi è dubbio- Salvini ha ricevuto duri colpi politici da parte del Presidente del Consiglio, a tal punto da riuscirgli difficile rialzarsi e poter reagire. La stessa cosa può dirsi di Giorgia Meloni, la quale ora parla di John Lennon pur di fare audience.
In definitiva, la destra è al tappeto e Berlusconi sa bene che è giunto il momento di trovare altri alleati per costituire il grande centro democratico.
L'alleanza di Berlusconi con Matteo Renzi ora è alle porte, così come con Giuseppe Conte, il quale pare venga considerato uno statista per la bravura politica dimostrata. Mancava uno statista dai tempi della prima Repubblica ed ecco che l'avvocato pugliese, di estrazione democratica, ha saputo incarnare i vecchi insegnamenti democristiani di De Gasperi e di Aldo Moro, che erano due statisti di statura davvero elevata .
Nel mezzo c'è sempre la verità ed anche in politica. Salvini, il quale ha buttato al vento l'opportunità di essere al governo, uscendone un anno fa, pare venga risucchiato lentamente dalla perdita dei consensi. Ed ora per lui sembra che le cose vadano male. Difatti, si riaprono gli orizzonti della democrazia, delle pari opportunità, della cooperazione, dai cui principi la destra è davvero lontana.
E' vero che vi siano i corsi ed i ricorsi storici. Caro Salvini non ti resta che sperare. Tieni, tuttavia, bene in mente che la buona politica ritorna sulla scena della storia umana. Sicuramente in Italia è quello a cui assistiamo.
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