Quasi tutti i cibi che abitualmente consumiamo hanno bisogno di cuocere per essere commestibili. Anzi spesso una errata cottura li priva, in gran parte, dei valori alimentari che contengono, sia per l'alta temperatura a cui vengono sottoposti, sia perché cuocendo nell'acqua, glieli cedono.
Per esempio:
La carne: ha un calo di peso che va dal 20 al 30%, seconda del sistema di cottura, e una perdita di vitamine pari al 30%. Inoltre, cotta con grassi animali o vegetali, è particolarmente difficile da digerire.
Le verdure: perdono circa il 40-50% del loro contenuto in vitamine, soprattutto se si fanno cuocere molto a lungo e con l'aggiunta di bicarbonato per mantenerle verdi, e inoltre i sali minerali restano nell'acqua di cottura, perché solubili.
I grassi: olio e burro, consumati crudi, contengono molte calorie e vitamine, che vengono rapidamente e facilmente assorbite dall'organismo; invece cotti, specialmente se fritti, risentono dell'alterazione provocata dall'alta temperatura, diventano indigesti e talvolta dannosi per il fegato.
È vero che la cottura serve a rendere più assimilabili alcune proprietà degli alimenti, ma l'uso di cuocere i cibi è andato perfezionandosi nei secoli per conferire loro quel particolare odore e aspetto adatti a provocare una immediata secrezione dei succhi gastrici, che stimola l'appetito anche al commensale più difficile.
Una dieta crudista è però senz'altro più igienica dal punto di vista alimentare e, alternata a quella solita, produrrà nell'organismo una serie di benefici effetti: meno fatica per lo stomaco e il fegato, pelli più bella, denti più sani, unghie che si sfaldano meno, intestino regolare.
A tutto questo è da aggiungersi il senso di leggerezza dato da un pasto molto ricco nutritivamente, ma di facile digestione e con il vantaggio che, anche ingerendo una quantità di vitamine superiore al fabbisogno, non darà problemi di linea perché l’organismo le smaltirà automaticamente.
Però la dieta crudista non è da riservare alla sola bella stagione, quando il caldo ci fa preferire cibi freschi e poco elaborati, perché anche in inverno un buon piatto crudo può rimettere in sesto uno stomaco duramente provato da piatti robusti come brasato al vino, pasta al forno, salsicce, verzata di maiale, ecc.
Un altro non trascurabile vantaggio del mangiar crudo è la possibilità di disintossicare I'organismo ai cambi di stagione, specialmente in primavera e in autunno, quando il cambio di temperatura, e il relativo adeguarsi delle abitudini, richiedono che sia in buona forma.
Per quanto riguarda la presentazione delle pietanze crudiste non esistono problemi poiché basterà avere un po' di pazienza nel disporre i vari ingredienti, scegliendoli oltre che per il sapore anche per il colore (cosa facilissima con i prodotti naturali). Infine all'odore penseranno i vari aromi aggiunti per insaporire il piatto, che risulterà sicuramente invitante.
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