Diabete, invecchiamento, aterosclerosi ed altre patologie sono tutte condizioni che creano la comparsa di placche calcifiche dell'albero coronarico e delle arterie dell'organismo. Queste, non solo irrigidiscono le pareti vasali, ma ne determinano anche l'ostruzione, pertanto detengono il primato di prima causa di mortalità, infarto, ictus e di scompenso cardiaco.
Allo stato attuale non esiste alcun trattamento terapeutico bersaglio di rimozione se non di prevenzione.
Sebbene diversi studi abbiano indicato che gli osteoblasti (ovvero cellule deputate a formare tessuto osseo) insieme agli osteocondrociti contribuiscano attivamente a formare calcificazioni vascolari, non è ancora chiaro come gli osteoclasti (ovvero cellule riassorbi-osseo) entrino in ruolo in questo dinamismo cellulare.
Ultimamente ha suscitato molto interesse la ricerca di alcuni scienziati dell'Università di Harvard e di alcuni ricercatori di un
Industria giapponese, la BWH e la KOWA Company, che hanno individuato alcune proteine in grado di attivare ed attirare cellule simili, osteoclasti dette "cellule mangia osso" nelle pareti dei vasi per dissolvere le calcificazioni depositate nelle pareti delle arterie ed aprire così delle nuove strade terapeutiche.
Grazie allo studio della proteomica i ricercatori sono riusciti ad individuare oltre un centinaio di proteine associate allo sviluppo degli osteoclasti all'interno dei vasi.
Queste proteine potrebbero rappresentare futuri target terapeutici.
Prof. Fortunato Arena
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