La festività della Pasqua è la principale e più importante ricorrenza del cristianesimo. Ha una rilevanza maggiore anche rispetto al Natale, perchè celebra la risurrezione di Gesù che, secondo le Scritture, è avvenuta nel terzo giorno successivo alla sua morte in croce. La data della Pasqua varia di anno in anno secondo i cicli lunari, e determina anche la cadenza di altre celebrazioni e tempi liturgici, come la Quaresima e la Pentecoste.
Il nome "Pasqua" deriva dal latino pascha e dall'ebraico pesah. Ossia l'aiuto ai poveri, la solidarietà, la fraternità e l'amore per gli altri, tanto da sacrificare la propria vita per questi ideali.
Il Nuovo Testamento narra che Gesù fu crocifisso alla vigilia della Pasqua ebraica. I cristiani di origine pagana celebravano la Pasqua ogni domenica. Nacquero così gravi controversie all'interno del mondo cristiano, che si risolsero nel 325 con il concilio di Nicea in cui si stabilì definitivamente che la Pasqua doveva essere celebrata da tutta la cristianità la prima domenica dopo la luna piena seguente l'equinozio di primavera. Inoltre nel 525 si stabilì che la data doveva trovarsi fra il 22 marzo e il 25 aprile.
La Pasqua oggi
La Pasqua cristiana, come viene festeggiata in Italia, è preceduta da un periodo di penitenza: si tratta della Quaresima, che dura 40 giorni e va dal mercoledì delle Ceneri al Sabato Santo, cioè il sabato prima di Pasqua. Durante la Settimana Santa nei paesi cattolici si svolgono diversi riti che rievocano la Passione di Cristo: si benedicono le case, si consuma l'agnello pasquale, si distribuiscono uova e dolci a forma di colomba.
Un rito molto diffuso in Spagna e in diverse città italiane è quello della "Processione del Cristo Morto", che si svolge di solito il Venerdì Santo. In molti paesi si effettuano due processioni in contemporanea: una con il Cristo morto, l'altra con la Vergine Addolorata. Le processioni partono da due chiese diverse e si incontrano in un luogo preciso, in cui avviene ciò che viene chiamato "l'affrontata", ossia l'incontro di Maria con il figlio defunto. La Pasqua viene celebrata anche attraverso la cucina: ogni regione ha le proprie ricette, come la torta pasqualina ligure o la pastiera napoletana.
Curiosità: come si calcola la Pasqua?
Partendo dalle norme dei concilio di Nicea, per le quali la Pasqua doveva cadere la domenica seguente la prima luna piena di primavera, oggi la data si calcola scientificamente, sulla base dell'equinozio di primavera e della luna piena, utilizzando per il computo il meridiano di Gerusalemme, luogo della morte e risurrezione di Cristo. E' da notare come la data della Pasqua ortodossa non coincida con quella cattolica, perché la Chiesa ortodossa utilizza per il calcolo il calendario giuliano, anziché quello gregoriano. Pertanto, la Pasqua ortodossa cade circa una settimana dopo quella cattolica.
La festa in Sicilia!
La Pasqua è la ricorrenza che fin dai tempi più antichi e più di ogni altra, ha suscitato in tutto il territorio dell’isola, una intensa partecipazione popolare. Nel corso della Settimana Santa è un susseguirsi di rappresentazioni e processioni che hanno come intento quello della rievocazione e commemorazione della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo. I cortei che si snodano per le vie delle città sono formati dalle confraternite delle arti e dei mestieri nei loro caratteristici antichi costumi, seguite dal clero con i paramenti quaresimali, nonché da simulacri di Gesù morto, della Madre sua in dolore e dagli altri personaggi che contornano la Passione di Cristo. Ma più spesso queste rappresentazioni sono impersonate dai fedeli che raffigurano con grande pathos i tristi momenti del Calvario di Gesù. In Sicilia, soprattutto a Palermo, si è soliti trascorrere il giorno di Pasquetta organizzando scampagnate e gite fuori porta. Complice il bel tempo e il clima che inizia a diventare più caldo, i palermitani solitamente si riuniscono presso i “villini” o si recano in località marine alle porte della città. E’ praticamente un rito! Si cucina carne alla brace, sulla classica carbonella, come le tanto amate “stigghiole” e si trascorre la giornata all’aperto.
La presenza attiva della gente è sentita a tal punto che, anche a livello emotivo, i sentimenti del dolore per la Morte prima e poi della gioia per la Resurrezione del Redentore, appaiono autentici per la teatralità che assumono nei vari passaggi del ciclo pasquale. Forte è la simbologia che connota e caratterizza la Settimana Santa sia a livello decorativo degli scenari per la presenza di elementi ormai rituali quali il grano, il pane, il colore viola dei paramenti, i fiori ed altro sia anche a livello metaforico in quanto si vuole che la Pasqua, che cade sempre in Primavera, rappresenti il risveglio della Natura dopo il letargo invernale, e quindi la rinascita della Vita ed il trionfo del Bene sul Male.
Il Mistero Pasquale viene rievocato anche nei più piccoli centri di tutta la Sicilia per la voglia di non mancare alle tradizioni ma soprattutto per dare espressione ai propri, autentici sentimenti religiosi. Ma in alcune località le celebrazioni assumono una spettacolarità particolare tale da creare un’atmosfera di lutto e di dolore da cui è impossibile sottrarsi.
La tradizione delle uova di Pasqua
Apparentemente la tradizione dell’uovo pasquale sembra non avere niente a che fare con la tradizione cristiana della Pasqua, ma questa - come vedremo - è una convinzione errata. Fin dagli albori della storia umana l'uovo è considerato la rappresentazione della vita e della rigenerazione. Questo lo possiamo vedere dall’uso simbolo che molte culture antiche facevano di esso. I primi ad usare l’uovo come oggetto benaugurante sono stati i Persiani che festeggiavano l'arrivo della primavera con lo scambio di uova di gallina. Anche nella antica Roma erano, esistevano tradizioni legate al simbolo delle uova. I Romani erano soliti sotterrare nei campi un uovo dipinto di rosso, simbolo di fecondità e quindi propizio per il raccolto. Ed è proprio con il significato di vita che l'uovo entrò a far parte della tradizione cristiana, richiamando alla vita eterna. Nella cultura cristiana questa usanza risale al 1176, quando il capo dell'Abbazia di St. Germain-des-Près donò a re Luigi VII, appena rientrato a Parigi dalla II crociata, prodotti delle sue terre, incluse uova in gran quantità. L'uso di regalare uova è collegato al fatto che la Pasqua è festa della primavera, dunque anche della fecondità e del rifiorire della natura. L'uovo è appunto simbolo della vita che si rinnova ed auspicio di fecondità.
Fonte Immagine: Pixabay
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