Il Natale è la principale festa dell’anno e una ricorrenza molto attesa in tutto il mondo. Il Natale della Cristianità occidentale cade il 25 dicembre, mentre nella Cristianità orientale cade il 6 gennaio. Il termine italiano "Natale" deriva dal latino cristiano Natāle(m) per ellissi di diem natālem Christi ("giorno di nascita di Cristo"), a sua volta dal latino natālis, derivato da nātus ("nato"). La tradizione del presepe e dell'albero di Natale sono strettamente legate alla festività, entrambe di origine medioevale.
Non è storicamente accertato che Gesù sia nato proprio il 25 dicembre. Nei vangeli di Matteo e Luca, che forniscono descrizioni della Natività, non viene mai citato né il giorno né il mese né tanto meno l’anno. Sappiamo però che Gesù nacque durante il regno di Cesare Augusto. La celebrazione della festa Cristiana del Natale di Gesù il 25 dicembre si diffuse intorno al ‘300. Gli studiosi ritengono che questa data venne scelta dalla Chiesa per sostituire il culto pagano della festa del Fuoco e del Sole e della divinità della luce Mitra, perché non va dimenticato che in questi giorni cade il solstizio d’inverno, la notte più corta dell’anno, la chiusura di un anno solare. È qui che tradizione popolare, pagana e Cristiana si incontrano.
Nell’antica Roma, dal 17 al 24 dicembre si festeggiavano i saturnali, in onore del Dio Saturno, un periodo di pace e tranquillità in cui molto usuale era lo scambio di doni e suntuosi banchetti. Per volontà dell’imperatore Aureliano, dal 274 il 25 dicembre fu consacrato alla festa del Dio Sole. Il solstizio invernale e il culto del "Sol Invictus" nel tardo impero romano hanno avuto un ruolo nell'istituzione e nello sviluppo del Natale. Inoltre già nel calendario romano il termine Natalis veniva impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile), che commemorava la nascita dell'Urbe, e il Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), introdotta a Roma da Eliogabalo (imperatore dal 218 al 222). È soprattutto quest'ultima festa a polarizzare l'attenzione degli studiosi. Se già verso il 200 era ampiamente diffusa nelle comunità cristiane dell'oriente greco la celebrazione del 6 gennaio come giorno della nascita di Gesù, successivamente si registra il prevalere della data del 25 dicembre, e questo pare spiegarsi con la grande popolarità, al tempo, della devozione al Sole Invitto.
È opinione concorde degli studiosi che la Chiesa, per contrastare l’affermarsi di questi festeggiamenti pagani, decise di celebrare nella stessa data la nascita di Gesù. Non va inoltre dimenticato che Gesù è la "Luce del mondo", il “Sole di giustizia”. Così il 25 dicembre fu sanzionato ufficialmente come Natale di Gesù da Papa Liberio nel 354. Il Natale costituisce probabilmente l'esempio più significativo di come una tradizione pagana sia stata assorbita dal Cristianesimo e abbia assunto un nuovo significato. Il Natale commemora la nascita di Gesù, ma inaugura anche un periodo di cambiamento e di rinnovamento, caratteristiche che si adattano perfettamente alla religione cristiana. Nell'antichità, la festa inaugurava la fine dell'anno e l'avvento di un nuovo periodo, in cui ci sarebbe stata serenità e prosperità. Nel mondo cristiano non è il passaggio dall'anno vecchio al nuovo, ma la nascita di Cristo stesso che porta e inaugura un nuovo tempo, un periodo di pace.
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