29 Ottobre 2010
Caro Bruno,
c’eravamo tutti venerdì scorso a Gravellona Toce.
In prima fila c’era Massimo che, in veste di sindaco, ci ha dato l’opportunità organizzare la serata nell’elegante scenografia di Villa Camona e con lui tutti i tuoi cari che ti portano sempre nel cuore.
Nessuno dei tuoi amici ha voluto mancare all’appuntamento; anche i più lontani erano presenti virtualmente.
Quando nel 1977 ti sedesti alla consolle di Radio Hanna a Roma e, in seguito, a quella di Radiocity a Palermo, non potevi certo immaginare come, a distanza di tempo, il tuo ricordo sarebbe stato ancora vivo e colmo di affetto nel cuore di Maurizio, che sfidò i suoi collaboratori, assolutamente contrari, e ti affidò una rubrica di poesia, e così pure nel cuore di Marina che ti ricorda con tanto affetto e oggi sulla sua rivista on-line scrive di te, pubblica le tue poesie, mantiene vivo la memoria di te, uomo sensibile e nobile poeta.
E poi c’erano quelli che non ti hanno conosciuto, o erano troppo piccoli per ricordarsi di te.
Anche loro sono venuti, anche solo per curiosità. Ma non importa il perché: erano lì, ti hanno visto nelle immagini che scorrevano sullo schermo, hanno sentito la tua voce diffusa dallo stereo, hanno ascoltato la tua storia e i tuoi versi, e senza dubbio sono tornati a casa arricchiti nell’anima perché la tua capacità di donare è rimasta immutata nel tempo e nello spazio.
“Quando la notte è poesia”: così abbiamo intitolato la serata prendendo in prestito il titolo che tu scegliesti per la tua rubrica perché la notte è poesia quando i sentimenti più sinceri e le emozioni profonde , sempre attuali e sempre nuovi, vengono divulgati attraverso i versi che scaturiscono dal cuore sofferente e mai appagato del poeta.
La notte è poesia quando la notte è musica e la musica è poesia quando valica il tempo, immutata e immutabile. Per te le rabdomantiche dita di Natalia hanno eseguito la fascinosa Sonata “Patetica”, la suggestiva e magica Sonata “Al chiaro di luna” entrambe del tuo amatissimo e austero Beethoven, ma anche l’ipnotico e toccante “Dolce Sogno” di Ciaikovsky, il fosforescente ed evocativo Debussy, l’effusivo e garbato “Notturno” di Chopin ed infine “La Preghiera del Mattino”, squisita e sublime armonia.
La notte è poesia quando la notte è emozione. Il dolore per la tua assenza si è stemperato nella tenerezza e i ricordi dormienti si ridestano ascoltando le tue poesie ancorate nella memoria e sorprendentemente attuali, dalla voce , non bassa e profonda, ma morbida e suadente di Emanuela , mentre le immagini di te, che la tua mamma ha scelto con tanto amore, scorrono sul grande schermo.
La notte è poesia quando le luci si spengono sugli applausi per te, per ringraziarti dell’inestimabile ricchezza che ci hai lasciato.
Ciao da Emanuela, Mara, Natasha, Cesare, Gianni e Renzo e tanti amici.
Maria Lacchio
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