Vescovo di Ginevra, fu uno dei grandi maestri di spiritualità degli ultimi secoli. Scrisse l’Introduzione alla vita devota (Filotea) e altre opere ascetico-mistiche, dove propone una via di santità accessibile a tutte le condizioni sociali, fondata interamente sull’amore di Dio, compendio di ogni perfezione (Teotimo). Fondò con santa Giovanna Fremyot de Chantal l’Ordine della Visitazione. Considerato come il padre della spiritualità moderna, ha avuto il merito di influenzare le maggiori figure non solo del "grand siècle" francese, ma anche di tutto il Seicento europeo, riuscendo a convertire al cattolicesimo persino alcuni esponenti del calvinismo.
Francesco di Sales si formò alla cultura classica e filosofica alla scuola dei Gesuiti, ricevendo al tempo stesso una solida base di vita spirituale. Il padre, che sognava per lui una brillante carriera giuridica, lo mandò all’università di Padova, dove Francesco si laureò, ma dove pure portò a maturazione la vocazione sacerdotale. Ordinato il 18 dicembre 1593, fu inviato nella regione del Chablais, dominata dal Calvinismo, e si dedicò soprattutto alla predicazione, scegliendo non la contrapposizione polemica, ma il metodo del dialogo.
Il 24 gennaio si celebra la sua memoria.
Ma perchè san Francesco di Sales è stato scelto come patrono dei giornalisti? San Francesco di Sales è stato scelto per opere importanti che gli hanno meritato il titolo di dottore della Chiesa, come la Filotea e il Trattato dell’amore di Dio. In particolare, c’è una caratteristica di san Francesco di Sales che dovrebbe fare da guida ai giornalisti cattolici: la dolcezza. Soprattutto oggi, in un mondo pieno di grida, insulti, accuse e parole astiose. Egli fu, scrive Pio XI, «modello di una santità non austera e cupa, ma amabile e accessibile a tutti... Sono note la sua facilità nell’ammettere e l’amabilità nel ricevere ognuno, ma particolarmente i peccatori e gli apostati... e le sue predilezioni per i poveri carcerati, che cercava i consolare con mille iniziative caritatevoli nelle frequenti sue visite». Non era una dolcezza finta. E non gli impediva di «riprovare con evangelica libertà i vizi pubblici e smascherare l’ipocrisia, simulatrice di virtù e di pietà... benché rispettoso, quanto altri mai, verso i sovrani, giammai si piegò a lusingarne le passioni o ad accondiscendere alle loro smodate pretese».
C’è una frase che può riassumere l’atteggiamento di san Francesco di Sales: «Se sbaglio, voglio sbagliare piuttosto per troppa bontà che per troppo rigore».
A Palermo la Parrocchia di S. Francesco di Sales si trova in Via Notarbartolo, 52
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