Sacro, profano e sociale ieri sera al teatro Crystal di Palermo con “Arrivano i luocchi”, opera teatrale della regista Anna Mauro che, con sapiente maestria, ha saputo ancora una volta portare in scena una pièce decisamente fuori dal comune. Ma chi sono questi luocchi? E dove arriveranno?
L’uomo nel suo vivere e nel suo divenire terreno anela possibilmente ad un riscatto in quel famoso e lontano mondo sconosciuto ed affascinante, forse mistico, sperando di essere finalmente fra i primi, visto che in questa terra non va poi così tanto bene. Ma questo ambito Paradiso, a quanto pare, nell’opera della Mauro non è proprio uguale per tutti. Ed è fra una danza e un canto angelico, e le visioni dei santi che si alternano sul palcoscenico con significativi effetti scenografici, che si consuma il tipico affondo sociale mai casuale né ordinario della Mauro, in una farsa che suscita ilarità, ma anche una riflessione che va oltre la mera comicità. Questi luocchi, (Jenny Liotti, Vittorio Gottuso, Santino Serio ed Enzo Argo), eccezionali protagonisti del palcoscenico, hanno infatti saputo dare vita, colori e suoni, al tipico mercato di strada palermitano. Con le loro voci e con le loro grida da venditori di strada che sembravano quasi canti popolari o antiche nenie sono stati i veri interpreti e hanno saputo catturare l’attenzione e il consenso del pubblico presente. Essi hanno incarnato in modo perfetto le figure del Purparo, del Quarumaro, del Pesciaio, e della Limiunara, ossia rispettivamente venditori di polpi, di caldume, di pesci e di limoni. Nei loro dialoghi e nei loro tafferugli c’è la tipica palermitana competizione dei venditori (a chi è più bravo a vendere e vendersi), ma non sono mancate battute rispetto al clima di allarmismo, che stiamo vivendo proprio in questi giorni, per il consumo della carne riguardo alle nuove direttive dell’OMS.
A questi poveracci, che vivono la loro vita arrangiandosi e improvvisando, capita pure la beffa di morire per errore e di finire in Paradiso, dove erano attese, dagli angioletti e dai santi tutti in tiro giusto per l’occasione, ben altre personalità di condizione superiore per intelligenza e per ceto. Razzismo anche in Paradiso? Non voglio aggiungere altro per lasciare a voi il gusto della suspense e della vostra personale verifica, soltanto che anche il Paradiso forse… non è uguale per tutti.
Non poteva mancare in questo celestiale e coreografico quadro di angeli e santi, il richiamo accorato della nostra amata Santuzza (Santa Rosalia), interpretato dalla straordinaria Fabiola Rigano, capace di commuovere e di toccare le corde del cuore con una preghiera intrisa di mistica contemplazione. La Santuzza, fra rime e suppliche, invita i palermitani a vivere più intensamente la parte sacra della festa a Lei dedicata il 4 settembre, richiamandoli al Santuario del Monte Pellegrino, divenuto ormai, aggiunge nella Sua triste supplica, quasi spopolato.
Anna Mauro, nella sua complessità, è l’autrice e l’interprete per antonomasia di Palermo e delle sue antiche e popolari borgate. La spiccata sensibilità artistica e le vive battute di strada della Mauro sono l’essenza dell’approfondita conoscenza del palermitano doc, dei suoi sentimenti e delle sue scelte. Il palermitano si riconosce subito e sente vivo l’orgoglio della propria appartenenza, tutti i difetti inclusi.
Ogni farsa della Mauro lascia nello spettatore uno spunto di riflessione anche se accompagnata da una grassa risata.
Vivissimi complimenti alla compagnia teatrale Radici di Sole, eccellente interprete, e ad Anna Mauro, arguta scrittrice ed eclettica regista.
Marina De Luca
In scena, in ordine di apparizione: I luocchi (Jenny Liotti, Vittorio Gottuso, Santino Serio ed Enzo Argo), il fotografo (Sergio Pochini), Sant'Onofrio (Domenico Pane), Santa Ninfa (Marta Alabiso), Santa Cristina (Martina Pochini), Sant’Agata (Marzia Modica), Sant’Ildegarda (Simonetta Genova), Sant'Anna (Silvana Sardina), Angeli del Paradiso (Alberto Gottuso e Flavio Modica), San Gennaro (Francesco Italia), Santa Lucia (Claudia Aloi), Sant'Oliva (Ambra Compagno), Santa Santa (Gilda Sciortino), San Benedetto (Pippo Falcone), Santa Rosalia (Fabiola Rigano). I costumi sono di Silvana Sardina, le scene di Simonetta Genova, l’allestimento di Tiziana Di Vita, Marco Meli e Santino Serio, l’audio e le luci di Giuseppe Vacca.
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