In questi nostri tristissimi giorni dei non valori, è imperversato sui social il disgusto da parte dei siciliani nei confronti di Carlo Panella, e non solo, purtroppo.
I fatti: Carlo Panella, intervenendo durante la nota trasmissione della Rai, Uno Mattina, seguita da milioni di telespettatori, ha così esordito: “Dietro Colonia c’è la dinamica del branco, un gruppo di maschi ubriachi, testosterone, che fanno le porcate che facevano i maschi in Sicilia e che forse fanno ancora oggi”. L’ha detto commentando le note vicende di aggressione a Colonia a danno delle donne tedesche, parole che sono state approvate – spero per distrazione - del noto avvocato Giulia Bongiorno, e tra la quasi indifferenza del conduttore Tiberio Timperi.
Non bastavano Vecchioni e Mughini, adesso anche Panella. Ma intanto vediamo di capire chi è costui che si permette di offendere un’intera Regione e per giunta di inventare la storia e la fisionomia del maschio siciliano, praticamente non corrispondente a nessun fondamento di verità.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
"Carlo Panella (Genova, 24 luglio 1948) è un giornalista e scrittore italiano.
Nel 1970 entra in Lotta Continua. L'8 marzo 1972 viene emesso un mandato di cattura a suo carico per incidenti di piazza nel corso di una manifestazione in favore di Pietro Valpreda e gli vengono addebitate 15 violazioni del codice penale. Nel 1974 viene condannato a 4 anni e tre mesi di carcere senza condizionale per avere organizzato gli incidenti di Genova, nonostante il capo e il vice capo della DIGOS avessero testimoniato la sua estraneità ai fatti; al processo d'appello viene assolto. Si laurea con 110 e lode con una tesi sull'industria della seta a Genova, si trasferisce in Portogallo e segue per Lotta Continua la Rivoluzione dei garofani.
Come corrispondente di Radio Popolare segue dal novembre 1978 al marzo 1979 la rivoluzione iraniana contro lo scià. Lavora in varie trasmissioni televisive di Giuliano Ferrara e Angelo Guglielmi, nel 1992 lavora con il TG4 di Emilio Fede, nel 1994 passa a Studio Aperto di Paolo Liguori. Nel 1996 fa uno sciopero della fame di 30 giorni per protestare contro l'arresto di Adriano Sofri. Collabora sin dal primo numero a Il Foglio di Giuliano Ferrara, e dall'11 settembre torna a occuparsi di Medio Oriente, nel 2002 passa alle Tribune Politiche di Mediaset. Dal 2007 collabora anche col quotidiano telematico L'Occidentale.
La sua collocazione politica ha subito nel tempo un mutamento del tutto simile a quello concretizzato da Paolo Liguori, Giuliano Ferrara e Giovanni Lindo Ferretti, che partendo da posizioni di estrema sinistra sono arrivati ad essere sostenitori del centro-destra".
Insomma fate voi cari lettori, io la mia idea ce l’ho, ed è abbastanza chiara. E per quanto mi riguarda non pretendo le scuse ufficiali da costui, non mi interessano da chi non stimo, ma solo da chi, pur avendo sbagliato, conserva il mio apprezzamento. Tuttavia una cosa è certa, costui, il Panella, è decisamente ignorante sulla genesi mentale del maschio siciliano, evidentemente anche lui, come gli altri due antimeridionalisti, si serve di stereotipi per fare colpo davanti alla Tv. Che miseria umana! Perdonate l’eufemismo. Dunque dicevo, da donna non più giovanissima, ma neanche cariatide, mi pregio di poter esprimere a chi non ha l'idea dell’uomo siciliano, parte della sua profonda essenza. L'uomo siciliano è possessivo, la donna è sua, soltanto sua, ama i rapporti intimi - preferibilmente privati -, e lo "stupro" nei riguardi della donna è solamente mentale, infatti vuole la supremazia ad ogni costo, obtorto collo. É narciso, bugiardo, prepotente, ma è anche un meraviglioso pater familias, e sa come farsi perdonare. Nel passato il maschio siculo corteggiava la sua donna con le poesie e con la musica: sono famose le serenate e le stornellate nelle notti al chiaro di luna sotto il balcone dell’amata che intendeva conquistare. Altro che stupro! Le inviava fiori, e tutt’al più si limitava a sognare altre gonnelle… o magari tentava di sedurle.
Per quanto ne sappia non ho memoria di stupri di gruppo, e sa perché? Perché a modo suo l’uomo siciliano rispetta la donna, per prima la madre, e poi anche la sua sposa e la madre dei suoi figli. Forse lei farebbe bene, caro Panella, a leggere qualche classico siciliano, arricchirebbe sicuramente la sua cultura e le sue conoscenze - relative alla Sicilia - infarcite di nulla. Il maschio siciliano, con le sue enormi pecche, è sempre e comunque un meraviglioso egoista gentiluomo.
Una femmina siciliana.
Marina De Luca
P.S. Panella, sappia che con la sua superficialità ha scatenato un putiferio, e se vuole sapere a ragione. La Sicilia orgogliosa - e per bene - ha giustamente reagito, perchè chi usa violenza su chicchessia non ha una "mentalità", non è del sud e nemmeno del nord, è semplicemente un delinquente.
P.p.s. Aspetto una replica dall’avvocato Giulia Bongiorno, che stimo. Di Timperi come di Panella … francamente me ne infischio.
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